Ciclismo
Strade Bianche 2022, Italia allergica a questa classica. Un solo successo, chi può invertire il trend
Sedici edizioni, un solo successo azzurro. Davvero molto poco per una corsa tricolore: alle Strade Bianche gli italiani hanno sempre avuto non poche difficoltà. Difficile, in un’edizione come questa, che vede al via due fenomeni del calibro di Tadej Pogacar e Julian Alaphilippe, nettamente favoriti alla vigilia, riuscire ad invertire il trend.
Fino ad oggi l’unico a trionfare sullo sterrato toscano è stato Moreno Moser nel lontano 2013: l’atleta all’ora della Cannondale era stato strepitoso ad anticipare i tempi, sfruttando il tatticismo creato dalla presenza del compagno di squadra Peter Sagan. Oltre alla vittoria di Moser per gli azzurri i secondi posti di Alessandro Ballan nel 2008 e di Davide Formolo nel 2020, mentre il terzo gradino del podio ha visto salire Cunego, Gatto, Nocentini e Brambilla.
La difficoltà sugli strappi sul fuoristrada del Bel Paese è accomunabile anche all’assenza di corridori di spicco nel ciclocross. In più, tanti dei protagonisti, sono anche coloro che riescono poi a giocarsela nelle Classiche delle Ardenne, dove gli azzurri fanno fatica e non poco.
Chi può provare domani a cambiare le carte in tavola? Il nome di spicco della truppa italiana è Alessandro Covi, apparso in gran forma in questo inizio di stagione. Come detto per Moser prima, il marcamento su Pogacar può favorire una seconda punta come il lombardo in casa UAE Emirates. Nomi che possono far bene (quasi impossibile puntare alla vittoria) sono quelli di Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e Gianni Moscon (Astana Qazaqstan Team), ancora lontanissimo dalla migliore condizione dopo i problemi avuti ad inizio anno.
Foto: Lapresse