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Taylor Fritz conquista Indian Wells, batte Rafael Nadal in una finale a tinte drammatiche

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Taylor Fritz, dopo aver rischiato di non giocare per un problema alla caviglia destra nell’ultimo allenamento prima del match, vince l’altamente drammatica finale del Masters 1000 di Indian Wells. Dopo 21 anni è un americano che trionfa al BNP Paribas Open, e lo fa battendo per 6-3 7-6(5) un Rafael Nadal (prima sconfitta nel 2022) a sua volta pieno di guai fisici. Lo spagnolo, infatti, per tutto l’incontro si mostra chiaramente menomato, presumibilmente al pettorale, ma lotta fino all’ultimo contro un’ottima versione del suo avversario. Il nuovo campione del torneo, con questa vittoria, si porta al numero 13 del ranking ATP.

Fritz comincia subito aggressivo, non dando particolare spazio alle iniziative di Nadal e procurandosi quattro palle break nel primo game, che dura dieci minuti. Alla quarta l’iberico mette la palla appena larga e cede subito la battuta. Lo scenario, per il mancino di Manacor, si fa tetro subito dopo: altro break subito a 30 con un paio di brutti errori di dritto e una risposta molto aggressiva del padrone di casa sul 30-40. Nadal di problemi ne palesa parecchi in risposta, e per questo sull’1-4 cambia strategia cercando di accorciare gli scambi e usare il dritto per buttare l’americano fuori dal campo.

Non arriva però neanche vicino al break, lanciando subito dopo segnali per cui si comprende che i problemi sono al pettorale. Sul 2-5 Fritz esagera con il dritto in un paio di occasioni, finendo 15-40 e cedendo la battuta con un brutto rovescio in rete dopo il servizio. Arrivano però, poco dopo, due set point per il numero 20 del seeding: uno se ne va con prima vincente, l’altro vede Nadal sbagliare malamente di dritto. 6-3 Fritz in 39 minuti, dopodiché lo spagnolo va a curarsi in spogliatoio con chiamata di medical time out annessa.

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Dopo tre minuti di trattamento, un’imprecazione e il ritorno dagli spogliatoi dello spagnolo, il secondo parziale inizia, oltre che con i problemi di quest’ultimo, con lo strano momento in cui, sul 30 pari del secondo game, Fritz rompe le stringhe, dovendosi sistemare questa situazione. Qualcuno tra il pubblico non capisce e fischia, poi lo statunitense gioca male diversi punti, sull’1-1 15-30 commette un doppio fallo e deve annullare due palle break, la seconda delle quali vede Nadal farsi aggressivo col dritto e andare sul 2-1. Il suo vantaggio non dura a lungo: tanti errori lo costringono a restituire il maltolto.

Nel quinto game Fritz annulla con merito quattro chance di ulteriore controbreak. Dopo un po’ di relativa tranquillità, nell’ottavo l’americano risale da 40-0 a 40 pari con gran foga e dritto, ma subito l’iberico con un paio di gran rovesci sventa il pericolo. Sul 4-4 uno scambio infinito (36 colpi) Nadal lo chiude con lo schema palla corta-dritto incrociato: palla break, annullata con Fritz proteso a rete. Dopo tre errori di fila, il mancino di Manacor viene trattato a terra dal fisioterapista al cambio di campo, ma pochi minuti dopo, sul 30-30, deve subire uno straordinario recupero a rete di Fritz che trova un notevolissimo incrocio delle righe per il match point, annullato con servizio e dritto, ed è proprio questo colpo che lo aiuta a issarsi sul 5-5 esaltando il pubblico. Il game è pieno di errori, tra cui quello di dritto di Nadal sul 15-40 prima che l’americano cancelli con un ace l’altra palla break.

Si arriva al tie-break dopo un’ora e 56 minuti, e subito il dritto di Fritz è causa di un minibreak, che a furia di prendere righe con il dritto Nadal recupera (2-3). Lo spagnolo, sul 4-4, s’inventa un recupero degno della sua condizione migliore, e non certo quella mostrata, per andare 5-4 con due servizi per allungare il match. Dopo un’altra serie di angoli presi senza sosta, l’iberico va però a sbagliare malamente lo schiaffo al volo di dritto: 5-5. Ancora di dritto sbaglia per portare Fritz al match point, più di 21 minuti dopo il primo. Stavolta il dritto dell’americano non trema: è vittoria, il primo 1000 della carriera nel luogo che più gli ha donato soddisfazioni rispetto a qualunque altro nel mondo.

Per le statistiche, ammesso che contino in un match dai contorni surreali, 21 vincenti e 34 errori gratuiti di Nadal, 20 e 22 di Fritz. Nelle 2 ore e 6 minuti di match, il paradosso è che l’americano, che normalmente ne mette giù molti di più, di ace ne raccoglie solo uno. Simili le percentuali di prime (64% Nadal, 67% Fritz) in campo, ma un ruolo ce l’ha il 69% di punti vinti proprio con la prima dall’USA contro il 56% dell’iberico.

Foto: LaPresse

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