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Tennis, ad Indian Wells inizia un nuovo capitolo della carriera di Jannik Sinner

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Dopo tre anni il torneo  di Indian Wells torna nel suo periodo ideale, tornando ad essere l’opener dell’ATP Tour Master 1000. Il torneo della cittadina della California fu infatti uno dei primi tornei a saltare a causa della pandemia di Covid-19 nel 2020 mentre la scorsa stagione si preferì disputarlo ad ottobre. Per quanto riguardano i colori italiani, sarà la prima grande occasione in cui vedremo in campo Jannik Sinner senza Riccardo Piatti al suo angolo, seguito invece da Simone Vagnozzi.

Un rapporto iniziato da poco, nemmeno tre settimane, su cui per sono stati scritti fiumi di inchiostro. Sappiamo che l’altoatesino, tornato numero 10 del mondo in questi giorni, ha scelto l’ex coach di Marco Cecchinato e Stefano Travaglia per ampliare il suo bagaglio tecnico, ma non aspettiamoci che in California il lavoro intrapreso abbia già un effetto immediato.

Anche perché questo primo periodo di gioco l’azzurro non è che sia riuscito a mettere troppo in pratica: cinque match disputati tra Dubai e playoff di Coppa Davis e con almeno due sfide e mezzo più complicate del previsto. Un periodo probabilmente anche viziato dalla positività al Covid, che tende a lasciare qualche strascico fisico subito dopo la guarigione. Ma le sensazioni, e soprattutto l’approccio al lavoro, è quello giusto. E come non lo sarebbe, per un ragazzo dalla cultura del lavoro come la sua.

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Possiamo dunque dire che ad Indian Wells comincerà ufficialmente un nuovo capitolo della vita sportiva del ragazzo di Sesto Pusteria: dopo aver scalato tanti gradini in poco più di due anni, Jannik è arrivato ad essere un cliente abituale delle zone nobili di classifica e dei grandi tornei. L’azzurro non ha mai nascosto la sua ambizione ed il suo sogno, quello di diventare il numero 1 al mondo: un cammino lungo, che comincerà nell’assolata California, sul cemento all’aperto tanto adatto alle sue caratteristiche.

Foto: LaPresse

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