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Tennis, Jannik Sinner: “Non ho ancora battuto i big, ma so che posso farcela. Vagnozzi maniaco del lavoro”

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Ambizione e umiltà. Jannik Sinner ha voglia di continuare a migliorare, puntato a obiettivi importanti. L’altoatesino, costretto al ritiro negli ottavi di finale del Masters1000 di Indian Wells per alcuni sintomi influenzali, si presenta ai nastri di partenza del Masters1000 di Miami e avrà una cambiale importante, ricordando i 600 punti che scadranno (frutto della Finale raggiunta l’anno passato).

Jannik, però, non sembra curarsi troppo di ciò, concentrato su quanto c’è da fare per arricchire il proprio gioco e poter essere competitivo contro i migliori. In un’intervista concessa all’ATP, il classe 2001 del Bel Paese ha chiarito alcuni punti essenziali.

Il primo ha riguardato il suo nuovo tecnico Simone Vagnozzi, in rapporto con la precedente gestione di Riccardo Piatti: “Con Simone mi trovo bene, facciamo un tipo di lavoro differente, proviamo a cambiare qualcosa anche a livello tecnico. Le nuove strategie con lui mi stanno entrando nella testa, entrambi siamo maniaci del lavoro e questo mi piace molto, ci stiamo divertendo. L’addio a Piatti? Sentivo che era arrivato il momento di cambiare. C’erano cose che non volevo perdere come la mia mentalità e il modo in cui gioco e credo di poter aggiungerci qualcosa di nuovo”.

Entrando nello specifico degli aspetti tecnici che deve migliorare, Jannik ha aggiunto: “Sto lavorando sulla solidità dei colpi da fondo, sul servizio per renderlo più continuo, sullo slice di rovescio. Certe volte devo variare di più il mio gioco. Ma più che i dettagli, conta la cornice complessiva: voglio riuscire a sfruttare al massimo le mie qualità. Nessuna vittoria contro i big? Sono consapevole che non ho ancora ottenuto una grande vittoria contro uno di loro, ma so anche che ho le potenzialità per raggiungere quel livello”.

Masters1000 Miami, l’avversario di Jannik Sinner al 2° turno e i precedenti

Idee chiare quelle di Sinner che sa quindi quale percorso seguire e cosa differenti un campione da un ottimo giocatore: “La differenza con i più forti è nella loro capacità di trovare opzioni diverse in campo quando sono i difficoltà, di cambiare ritmo, oltre ovviamente all’esperienza e alla forza mentale. Io sono convinto che posso arrivare a battere i migliori… ci vuole tempo”.

Foto: LaPresse

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