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Tennis, Jannik Sinner: “So che è difficile, ma il sogno è diventare n.1 del mondo. E bisogna fare scelte difficili”

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Jannik Sinner è reduce dalla due giorni di Coppa Davis, che lo ha visto mantenere la sua imbattibilità in singolare in maglia azzurra nel successo dell’Italia per 3-2 sulla Slovacchia. L’altoatesino ha ottenuto i suoi due punti, anche se con più sofferenza del previsto, perdendo invece il doppio in coppia con Simone Bolelli. Da Bratislava ora Jannik si trasferirà ad Indian Wells, per il primo Masters 1000 della stagione.

Sarà anche il primo torneo importante da quando Sinner ha intrapreso un nuovo percorso tecnico con Simone Vagnozzi. Del rapporto lavorativo con il neo allenatore, ne ha parlato proprio l’altoatesino alla Gazzetta dello Sport: “Abbiamo iniziato a lavorare sul servizio, sul rovescio, sul fare qualcosa in più a rete. Nessun stravolgimento, però, perchè l’attenzione resta concentrata sul non perdere le mie caratteristiche fondamentali, quelle che mi hanno portato ad arrivare in questa posizione di classifica”. 

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Un unione che sembra essere partita nel modo giusto e che va oltre al tennis, visti gli interessi comuni: “Sono soddisfatto perchè stiamo lavorando molto duramente sul campo, come piace a me. C’è stato subito un buon feeling e non solo per quanto riguarda il tennis. Vagnozzi è un milanista sfegatato e quando parliamo di calcio andiamo d’accordo, siamo sulla stessa lunghezza d’onda”. 

Il sogno e l’ambizione di Sinner è sempre quello di raggiungere un giorno la vetta del ranking ATP. Attualmente è numero dieci del mondo. Il nativo di San Candido ha spiegato quali sono le tappe che devono portarlo in cima, dichiarando che a volte vanno prese anche delle decisioni difficili: “Parlare di classifica è una cosa che non faccio mai volentieri. La mia ambizione è quella di crescere ancora. Se poi questo percorso dovesse portarmi un giorno ad essere numero 1 al mondo sarà un bene. Sarà un’impresa difficile, ma il mio sogno è questo. Bisogna fare dei sacrifici e a volte bisogna avere anche il coraggio di fare scelte difficili come ho fatto io, cambiando allenatore”.

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