Tennis, Jannik Sinner: “Sto lavorando sulla qualità, è logico che devo migliorare molto. Bonzi è solido”

Buona la prima per Jannik Sinner. L’altoatesino ha fatto il proprio esordio nella nottata italiana nel secondo turno del Masters1000 di Indian Wells. Sul cemento californiano l’azzurro si è sbarazzato con semplicità del serbo Laslo Djere per 6-3 6-3, riscattandosi dopo che nei due precedenti con il suo rivale era sempre stato il balcanico a spuntarla anche se sulla terra rossa.

Un torneo particolare quello di Sinner vista la nuova collaborazione tecnica che ha preso il via da Dubai con Simone Vagnozzi. Jannik ha deciso di cambiare e di lasciare Riccardo Piatti dopo sette anni per affidarsi a un coach nuovo che possa dargli motivazioni e indicazioni nuove per aggiungere qualcosa al suo bagaglio tecnico.

In questo senso, la voglia e la determinazione non mancano al classe 2001 del Bel Paese dal momento che gli allenamenti sono sempre molto intensi e vanno in scena anche dopo la vittoria contro Djere. Raggiunto dai colleghi di Ubitennis, l’azzurro ha svelato alcuni dettagli.

“Ho provato a mettere in pratica qualcosa di nuovo, sicuramente il percorso è lungo e stiamo lavorando tanto anche per la qualità, che è la cosa più importante. Certe cose funzionano abbastanza bene, certe le devo ancora migliorare, è abbastanza logico. Quando abbiamo iniziato c’era anche un po’ di sole che poi è andato via, quindi posso anche essere contento della mia prestazione, anche perché con lui non ci avevo mai vinto“, ha ricordato il giocatore nostrano.

Si pensa ora al prossimo avversario di terzo turno, ovvero il francese Benjamin Bonzi, vittorioso contro Lorenzo Sonego nel secondo round. Vi è un unico precedente tra i due, risalente all’edizione 2020 del Roland Garros. Fu Sinner a imporsi: “E’ un giocatore tosto perché di rovescio tira piatto e col servizio è abbastanza solido. Lo devi battere tu; rispetto a Parigi sarà una partita diversa, domani cercherò di prepararla al meglio e poi vediamo”, ha aggiunto il 20enne altoatesino.

Foto: LaPresse