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Tennis, Taylor Fritz: “L’infortunio al piede mi faceva urlare dal dolore ma ho voluto comunque scendere in campo”
Una domenica indimenticabile per Taylor Fritz. Lo statunitense, infatti, dopo aver rischiato di non poter nemmeno prendere parte alla finale del Masters 1000 di Indian Wells per colpa di un problema alla caviglia destra peggiorato nel corso dell’ultimo allenamento pre-match, ha saputo avere la meglio di Rafael Nadal (a sua volta menomato per un dolore al petto) e, contemporaneamente, ha riportato il titolo a casa dopo ben 21 anni.
Era dal 2001 (Andre Agassi su Pete Sampras), infatti, che uno statunitense non vinceva il grande torneo californiano che, a quanto pare, ha un posto importante nel cuore di Fritz: “Mio padre mi portava qui e quando ero un ragazzino me l’aveva detto che un giorno avrei vinto questo torneo“ le sue parole riportate da UbiTennis.
Il ventiquattrenne nativo di San Diego ha centrato il primo Masters 1000 della sua carriera ma, come detto, non ha vissuto una domenica lineare. “Alla vigilia non ho voluto pensare all’infortunio sperando che le cose potessero migliorare dopo averci dormito su. Quando ho iniziato il riscaldamento, però, negli spostamenti ho gridato dal dolore. Mi veniva quasi da piangere perchè stavo pensando al ritiro, poi però un’ora di trattamenti mi ha rimesso in piedi, ci ho riprovato e ho visto che in qualche maniera sarei potuto stare in campo nonostante alcuni nel mio staff mi avessero suggerito di non giocare. Nell’immediato ho comunque una risonanza magnetica, speriamo la situazione non sia peggiorata e di poter giocare Miami“.
Il californiano passa poi ad analizzare quello che è successo in campo, contro un Nadal a sua volta non al meglio: “Sapevo che Rafa aveva a sua volta problemi, ma nella mia testa l’ho affrontato come se fosse nel pieno della salute. Uno come lui, se scende in campo, vuol dire che può vincere. Avrei sbagliato a pensare preventivamente che potesse essere frenato“.
Fritz passa poi a spiegare come la sua crescita degli ultimi mesi abbia ricevuto una doppia spinta, tecnica e mentale: “Dal torneo giocato qui nella passata stagione ho fatto quei progressi sul dritto che mi mancavano, adesso lo carico con maggiore sicurezza. E ho imparato anche a giocarmi meglio i punti decisivi“.
Foto: Lapresse