Ciclismo
Tirreno-Adriatico 2022, Tadej Pogacar surclassa gli avversari a Bellante e diventa leader. Quinto Giulio Ciccone
Era il favoritissimo e non poteva tradire le aspettative. Primo arrivo in salita alla Tirreno-Adriatico 2022 e nella quarta tappa della Corsa dei due Mari Tadej Pogacar surclassa gli avversari in quel di Bellante. Per lo sloveno della UAE Emirates quinta vittoria stagionale, dominio assoluto e leadership della classifica generale.
Un drappello di dieci uomini è riuscito ad evadere dopo una prima parte di gara ricca di scatti. All’attacco Lilian Calmejane (AG2R Citroen), Jasha Sutterlin (Bahrain Victorious), Jhonatan Restrepo (Drone Hopper Androni), Jonathan Caicedo (EF), Diego Rosa (Eolo Kometa), Einer Rubio (Movistar), Warren Barguil (Arkea Samsic), Tsgabu Grmay (BikeExchange), Chris Hamilton (DSM) e Quinn Simmons (Trek Segafredo).
Il plotone non ha lasciato troppo spazio, con Ineos Grenadiers prima e UAE Emirates poi a gestire la situazione, lasciando un margine massimo di circa 4′. Entrati nel circuito finale tra gli attaccanti ha preso in mano l’iniziativa lo statunitense Simmons, andato via in solitaria.
Sulla prima scalata al GPM di Bellante un primo assaggio di battaglia nel plotone: l’allungo di Julian Alaphilippe ha creato un piccolo gap tra i primi tre della classifica generale (Ganna, Evenepoel e Pogacar) e tutti gli altri, subito ricucito nel giro di poche centinaia di metri.
Simmons raggiunto dall’andatura folle del gruppo, lanciato verso la scalata finale. Tanti gli attacchi, con un attivissimo Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) pronto a rispondere e sempre alla ruota di uno scatenato Tadej Pogacar. Lo sloveno dopo aver risposto a tutti i rivali si è messo in proprio a 600 metri dall’arrivo, salutando la compagnia e vincendo a braccia alzate.
Alle sue spalle Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e Victor Lafay (Cofidis), poi Remco Evenepoel e Ciccone, eccellente quinto. In casa Italia da sottolineare la dodicesima piazza del sempre presente Domenico Pozzovivo, attaccato ai migliori.
Foto: Lapresse