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Tirreno-Adriatico, Damiano Caruso a 34 anni è ancora il miglior italiano. Nessun segnale dai giovani per le corse a tappe

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Nella Tirreno-Adriatico di Tadej Pogacar l’Italia ha recitato, salvo che nella frazione d’esordio dominata a cronometro da Filippo Ganna, un ruolo da comprimaria. Andando a guardare la classifica generale finale, dopo la frazione di San Benedetto del Tronto, non troviamo corridori del Bel Paese nella top-5.

Così come successo nel Giro d’Italia 2021, ancora una volta gli azzurri si sono dovuti affidare ad un veterano come Damiano Caruso: il siciliano della Bahrain-Victorious con il passare degli anni ha trovato una maturità fisica e mentale eccezionale che lo ha portato ai migliori risultati nelle corse a tappe. La settima piazza, nonostante il lavoro per il compagno di squadra Mikel Landa (poi sul podio), vale ancora tantissimo.

Classifica Tirreno-Adriatico 2022: Tadej Pogacar trionfa, Caruso e Ciccone in top10

In ogni caso per l’Italia il discorso è sempre lo stesso da qualche stagione: mancano purtroppo ricambi in salita (l’era di Vincenzo Nibali è purtroppo ormai terminata). Tra i giovani non si vedono segnali confortanti e l’uomo più atteso, Giulio Ciccone, purtroppo solamente a tratti è riuscito a dimostrare il proprio valore.

L’abruzzese nella frazione di Bellante ha tenuto il passo di Pogacar, poi è andato in difficoltà nei giorni successivi terminando decimo in classifica. Poco più dietro un altro anziano come Domenico Pozzovivo, mentre bisogna scendere solamente alla diciottesima piazza per trovare un altro azzurro come Lorenzo Fortunato. L’augurio è che in futuro qualche nome nuovo possa venire fuori.

Foto: Lapresse

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