Ciclismo
Trofeo Laigueglia 2022: le pagelle. Jan Polanc e la UAE Emirates da 10, bene Lorenzo Rota
PAGELLE TROFEO LAIGUEGLIA 2022
Jan Polanc, voto 10: il Bel Paese è il luogo preferito a livello ciclistico per lo sloveno. A quasi cinque anni di distanza dall’ultima, torna alla vittoria il corridore della UAE Emirates, già due volte sul primo gradino del podio di tappa al Giro d’Italia. Parte da gregario, scatta a ripetizione e aiuta i propri capitani. Sul finale però resiste, sfrutta la situazione tattica favorevole, raggiunge Ayuso e Covi e all’ultimo chilometro con una sparata da finisseur conquista il traguardo di Laigueglia.
Trofeo Laigueglia 2022: Jan Polanc svetta nella tripletta UAE Emirates. 2° Ayuso, 3° Alessandro Covi
Juan Ayuso, voto 9: ha solamente diciannove anni ma corre già come un veterano. Classe unica per il giovanissimo iberico, mai domo, sempre all’attacco e a caccia del colpo grosso. Sul finale viene anticipato dal compagno di squadra, ne ha anche per aggiudicarsi lo sprint ristretto. Una seconda piazza che vale tantissimo: farà divertire il pubblico già quest’anno.
Alessandro Covi, voto 8: il definitivo salto di qualità, come detto già nelle scorse settimane, è arrivato per il ventitreenne lombardo. Corre da capitano e non sbaglia nulla. Con una squadra di questo livello oggi era veramente difficile commettere errori. Per lui una terza piazza a braccia alzate per chiudere la tripletta della UAE Emirates.
Lorenzo Rota, voto 7,5: anche l’atleta della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux è riuscito a salire di un gradino, entrando costantemente tra i protagonisti nelle gare più importanti. Oggi è stretto nella morsa della UAE Emirates e può davvero poco, ma la quarta posizione vale molto per il futuro.
Carlos Rodriguez, voto 7: la Spagna può leccarsi i baffi. Non c’è solo Ayuso, ecco un altro potenziale fenomeno: classe 2001 (un anno più grande del connazionale) e tante qualità in montagna. Oggi chiude quinto, ma occhio a lui nei prossimi appuntamenti.
Giulio Ciccone, voto 5: prova a partire al contrattacco, ma per lui è troppo tardi. Perde l’occasione giusta, colpa anche della sua Trek-Segafredo, poco attenta nel momento clou della gara.
Foto: Lapresse