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Atletica, Massimo Stano: “Ai Mondiali sarò outsider nella 35 km, ma ho delle armi segrete…”
L’oro olimpico della 20 km di marcia Massimo Stano è tornato a gareggiare nel weekend per affinare la condizione in vista delle prossime uscite, tra cui spiccano i Mondiali di atletica in programma a Eugene (Stati Uniti) dal 15 al 24 luglio. Alla “Dudinska50”, tappa slovacca del World Athletics Race Walking Tour, l’azzurro non si è limitato a vincere ma ha anche fatto segnare un tempo inferiore alle 2 ore e 33 minuti, conquistando così il pass per la 35 km iridata.
Le premesse per tornare sul tetto del mondo ad un anno di distanza dalla manifestazione a cinque cerchi ci sono tutte, intanto il pugliese classe ’92 si gode il successo ottenuto a Dudince: “Ero molto curioso prima della gara – racconta in un’intervista al Messaggero – Il livello non era altissimo, mancavano giapponesi e spagnoli. So bene che in Oregon con 2 ore e 29 minuti non vai da nessuna parte, ma il modo in cui ho fatto quel tempo mi fa stare tranquillo”.
Si profilano mesi ricchi di appuntamenti per l’alfiere delle Fiamme Oro, che getta le basi anche per il 2023: “Il 1° maggio correrò la 20 km ad Alberobello, voglio vedere come reagisce il fisico. Il mio obiettivo è correre ad altissimi livelli sia la 20 km che la 35 km ai Mondiali di Budapest dell’anno prossimo.”
Non manca la fiducia in vista dei Mondiali di luglio, ma a onor del vero sarà arduo ripetere l’exploit di Tokyo su una distanza relativamente nuova per Stano: “Il Mondiale mi stuzzica tantissimo, e sono contento di rappresentare il mio paese per la prima volta nella 35 km. Anche se ho vinto l’oro ai Giochi, sulla distanza sono un outsider. Amo le sfide, più sono complicate meglio è, poi avrò… le armi segrete: le strategie, che ancora non conosco, ideate dal mio coach Patrizio “Patrick” Parcesepe”.
Infine il marciatore prende posizione sulla messa al bando degli atleti russi e bielorussi: “La guerra non è colpa degli atleti. Visto che lo sport dovrebbe essere un mezzo di pace e fratellanza, non capisco il motivo di bandire gli sportivi. E’ stato qualcosa di eccessivo”.
Foto: Colombo/FIDAL