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Basket femminile: Reyer Venezia nella tana di Bourges per prendersi l’EuroCup 2022

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L’Umana Reyer Venezia va questa sera all’assalto della prima volta assoluta in Europa a un solo anno di distanza dalla beffa del 2021. Dalla finale con Valencia a quella con Bourges in casa delle francesi è un attimo, ma la squadra di coach Andrea Mazzon è di nuovo lì, a giocarsi l’EuroCup.

Lo fa contro una formazione che di tinte italiane ne ha parecchie. Anzi, per essere precisi, tinte Schio: è lì che, negli anni, sono andate a giocare le tre lunghe simbolo del club allenato da Olivier Lafargue: Elodie Godin (Taranto 2008-2011, poi Famila 2012-2014), Endene Miyem (Famila 2016-2018) e Isabelle Yacoubou (Famila 2014-2018). C’è però anche una quarta giocatrice che ha passato un anno in Italia, ed è la svedese Elin Eldebrink, vista al CUS Cagliari nella stagione 2012-2013 e poi diventata colonna della squadra nazionale svedese insieme alla sorella Frida..

La Reyer giunge all’ultimo atto grazie alla vittoria nei confronti del Cukurova di Mersin, al termine di una rimonta partita nel secondo quarto e finita con il sorpasso negli ultimi 5 minuti grazie a performance spettacolari di Astou Ndour e Kayla Thornton. Sembra ormai l’annata dei recuperi per Venezia, che già nei quarti di finale aveva sconfitto Valencia alla Fonteta di 8 punti dopo che, al Taliercio, aveva perso di 4 e in molti davano per spacciata la Reyer. Molti, ma non il gruppo stesso, andato a piazzare un colpo tra i più importanti, almeno finora, dell’annata.

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Diverso il percorso per Bourges. Se l’Umana è retrocessa dalla regular season di Eurolega, il Tango ha dovuto reinventare la stagione dopo che Schio l’ha estromessa già nel girone preliminare di Eurolega insieme a Valencia. La regular season è stata dominante, come prevedibile, e solo London Lions (a sorpresa) e Basket Landes sono riuscite, nel tabellone a eliminazione diretta, a strappare vittorie di uno e due punti. Tutto inutile, dato che la furia di Bourges si è riversata su di loro nelle gare di ritorno.

I duelli interessanti saranno parecchi: Ndour-Yacoubou, certo, ma anche e soprattutto Ndour-Rupert, dato che la classe 2001 scelta con la dodicesima chiamata al draft WNBA dalle Las Vegas Aces è anche la miglior realizzatrice con 14.1 punti a gara e la miglior rimbalzista (ne cattura 7 ad allacciata di scarpe). Da osservare anche la play Alix Duchet, 11.2 punti e 3.4 assist a partita, ma un ruolo importante è stato giocato anche dalla coppia americana Hampton-Mann, giocatrici che non sono le prime opzioni offensive, ma che hanno le loro serate al top. Venezia potrà senz’altro contare, invece, su Yvonne Anderson, tra le giocatrici di maggior talento in circolazione in Europa, e su un gruppo italiano che porta sempre il suo mattoncino, con Sara Madera che ha contribuito al recupero in semifinale e Martina Bestagno che il suo lo fa sempre.

Foto: fiba.basketball

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