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Basket: Olimpia Milano, sfida ai campioni di Eurolega. Cominciano i quarti di finale con l’Anadolu Efes

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Inizia con il fattore campo a favore la sfida dell’Olimpia A|X Armani Exchange Milano ai campioni di Eurolega dell’Anadolu Efes Istanbul. L’obiettivo è quello delle Final Four, da centrare per il secondo anno consecutivo estromettendo al contempo chi, lo scorso anno, le ha vinte. Un confronto, questo, che parte dal Mediolanum Forum e, in caso di gara-5, si protrarrà fino al 3 maggio.

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L’inizio, però, non è esattamente come nei desideri del club meneghino, che si è ritrovato a dover accettare di giocare il martedì alle 19:00, un orario scomodo per vari motivi. Il primo è legato al fatto che non è facile per molte persone che potrebbero ritrovarsi a dover fare delle scelte, il secondo è dato dalle possibili conseguenze in termini di numeri del pubblico. Del resto, c’è un fattore condizionante che si chiama derby di calcio a San Siro la sera.

Sono in tre ad aver parlato dal sito dell’Olimpia circa il confronto in questione. Così coach Ettore Messina: “E’ il momento per cui abbiamo lavorato tanto, disputando un’altra bellissima regular season di cui siamo ampiamente soddisfatti. Centrare i playoff era il nostro obiettivo primario perché vogliamo ora e in futuro dare continuità alla nostra presenza a questi livelli. Affrontiamo i Campioni d’Europa con grande rispetto, sapendo che le due vittorie conseguite durante la stagione regolare non devono illuderci ma al tempo stesso devono darci fiducia, perché probabilmente ci sono cose che sappiamo fare bene e possono aiutarci a tentare di vincere questa prima partita. Anche se è una serie, sarà importante affrontare mentalmente una gara alla volta“.

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Queste invece le parole di Nicolò Melli, che torna ad affrontare con la maglia Olimpia questa fase dopo otto anni: “Affrontiamo una squadra che ha tanto talento ed esperienza, l’Efes è Campione d’Europa in carica e sappiamo bene che è in grado di battere qualsiasi avversario. Penso valga anche per noi e che ci siano i presupposti per una bella serie. Loro sono completi, non sono solo Micic e Larkin, quindi dovremo aiutarci a vicenda, sapendo che a decidere questa serie saranno le squadre“.

Ormai ne ha passate parecchie anche Sergio Rodriguez: “Entriamo nel momento decisivo di una stagione lunga, tutti hanno avuto alti e bassi, affrontiamo una squadra fortissima, con grande talento, ma dobbiamo pensare a noi stessi, perché siamo esperti, pronti e contiamo in queste prime due gare sulla nostra gente: se ci sarà una bella atmosfera dentro il Mediolanum Forum avremo maggiori chance“.

Dopo una stagione regolare da 10 vittorie in trasferta, Milano vuole tornare a far valere quel marchio di fabbrica che l’ha spesso caratterizzata nei confronti importanti della stagione: la grande difesa. Al netto di tutti i problemi di organico avuti nella stagione, Ettore Messina ha finalmente trovato la squadra forse più somigliante a come la immaginava fin dall’approdo sul pianeta Olimpia datato 2019. Soltanto 72 i punti concessi a gara, il dato più basso dell’intera Eurolega. Dall’altra parte, però, Ergin Ataman può contare su un attacco da 83.1 punti ad allacciata di scarpe dei suoi, il secondo migliore della competizione.

Se Shane Larkin quest’anno è stato meno decisivo del solito, un ruolo di primissimo piano l’ha assunto Vasilije Micic, miglior realizzatore con 18.1 punti di media nell’annata. Sarà importante l’apporto vicino a canestro, dove Kyle Hines e Nicolò Melli dovranno vedersela con Bryant Dunston, Tibor Pleiss e Filip Petrusev; un pochino più complicata la situazione oltre l’arco, considerato il permanere dello stop di Gigi Datome. Questo può rivelarsi un problema anche considerando che Efes e Milano sono tra le squadre che prendono più tiri da tre: 26.8 a gara l’una, 25.2 l’altra. Quel che conta ancor più per le due formazioni è però un concetto: occasione enorme. Il lato di tabellone è quello “buono”, con Olympiacos e AS Monaco a sfidarsi nell’accoppiamento da cui uscirà l’altra semifinalista in questa fattispecie. E se è chiaro che in Eurolega non si può parlare di squadre deboli, è altrettanto evidente che di alternative peggiori ce n’erano eccome.

Credit: Ciamillo

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