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Ciclismo, Biniam Girmay accolto come un eroe al suo ritorno in Eritrea

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Domenica scorsa Biniam Girmay è diventato il primo ciclista africano a vincere una classica World Tour tagliando per primo il  traguardo di una corsa di assoluto prestigio come la Gand-Wevelgem. L’impresa compiuta dall’eritreo, che domani compirà solo 22 anni, è di quelle epiche, destinate a rimanere per sempre nelle pagine della storia del ciclismo.

Subito dopo la vittoria, Girmay ha annunciato che sarebbe tornato a casa, rinunciando al Giro dell Fiandre. “La mia famiglia è la cosa più importante della mia vita, più importante della bici. Ho solo 21 anni, ho un sacco di tempo per tornare a correre il Fiandre”. Queste erano state le sue parole, fortissime nella loro semplicità, del giovanissimo eritreo.

È tornato quindi ad Asmara, capitale dell’Eritrea e sua città natale, dove è stato accolto come un eroe. Sono girate sui social foto che ritraggono il corridore della Intermarché sfilare in automobile sulle strade della sua città tra due ali di folla festante. In Eritrea il ciclismo è seguitissimo e con un campione come Girmay, la passione è destinata a crescere ulteriormente.

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Non è uno a cui piace stare sotto la luce dei riflettori, ma conosce bene l’importanza della sua vittoria non solo per lui stesso, ma anche per il suo paese per il suo continente: “Mi rendo conto di quanto questa vittoria sia importante per il nostro continente. Sono il primo africano ad essere riuscito a vincere una grande classica. Anche l’argento ai Mondiali U23 dello scorso anno è stato bello, ma questa lo è molto di più. É una delle gare più importanti al mondo”. Così aveva commentato dopo il successo, mostrando anche una maturità fuori dal comune.

Foto: LaPresse

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