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Ciclismo, Davide Formolo ormai è un gregario di lusso: troppi capitani in squadra per covare ambizioni

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Tra 2019 e 2020 Davide Formolo aveva fatto sognare i tifosi italiani: il titolo tricolore, il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi e la piazza d’onore alla Strade Bianche avevano lanciato il corridore veneto verso un futuro da corridore da classiche. Successivamente però la sua corsa si è frenata.

Ora l’azzurro è diventato un gregario di lusso con il suo passaggio dalla Bora-hansgrohe alla UAE Emirates: ci si è messa anche la sfortuna a frenare il corridore tricolore, con la frattura alla clavicola arrivata al Tour de France 2020 che ha nettamente bloccato la sua ascesa.

Formolo è un uomo fidato per la squadra emiratina: lo abbiamo notato soprattutto nella scorsa edizione della Grande Boucle vinta da Tadej Pogacar, che ha scelto il veneto come uno dei suoi scudieri per l’assalto alla Maglia Gialla.

Con il passare degli anni si sono poi aggiunti gli uomini di lusso alla UAE: oltre allo sloveno, eccezionale praticamente in tutte le corse (anche quelle di un giorno), si sono presi spazio anche nuovi arrivi come Marc Hirschi, Juan Ayuso e, da questa stagione, Joao Almeida. Con troppi capitani diventa davvero difficile covare ambizioni a livello personale e dunque l’azzurro sarà quasi costretto a limitarsi a lavorare per gli altri.

Foto: Lapresse

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