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Ciclismo
Stefano Oldani: “L’aneddoto con Van der Poel in allenamento. Sto migliorando, spero in un bel Giro d’Italia”
Stefano Oldani è nato il 10 gennaio 1998 e ha corso prima nel Team Colpack, per poi passare alla Kometa Cycling Team dove ha ottenuto piazzamenti nella top ten al Tour di Antalya, alla Vuelta in Castilla y Leon, al Giro di Ungheria e al Tour de l’Avenir. Dopo due stagioni alla Lotto Soudal, da quest’anno Stefano è in forza alla Alpecin Fenix di Mathieu Van der Poel. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente in Olanda a Maastricht dove si trova insieme alla sua squadra in vista della Freccia del Brabante.
Come stai?
“Tutto bene, grazie”.
Da quest’anno difendi i colori della Alpecin Fenix. Che aria si respira all’interno del team?
“E’ una squadra molto tranquilla e molto attenta ai piccoli dettagli che fanno la differenza. C’è un bel clima e mi trovo bene, sia con i compagni che con lo staff”.
Nuova stagione, nuovo team, nuove ambizioni. Che cosa ti aspetti da quest’anno?
“Sicuramente mi aspetto di vincere. Ci sono già andato vicino alla Volta Limburg Classic, quindi mi aspetto di fare un bel Giro d’Italia e di sbloccarmi”.
Mathieu Van der Poel invece che tipo di ragazzo è?
“E’ il classico ragazzo della porta accanto, tranquillo e molto simpatico. Ha sempre voglia di ridere e scherzare con i compagni”.
C’è qualche aneddoto insieme a lui che ricordi in particolar modo?
“A dicembre eravamo in ritiro in Spagna, a Benicàssim, e la squadra ci aveva detto di fare un’uscita a bassa intensità. Quando siamo usciti Mathieu ha subito preso in mano la situazione ed ha subito tenuto ritmi molto alti, come da simulare una gara. Del resto quando c’è Mathieu in gruppo i ritmi non sono mai bassi”.
Quella di quest’anno è la tua terza stagione nella massima categoria. Che tipo di corridore sei?
“Sono un corridore abbastanza veloce, sto migliorando sempre di più in salita e quindi penso di essere un corridore da Classiche come l’Amstel, le Ardenne o la Freccia del Brabante. Mi ritengo un corridore abbastanza completo e quindi adatto a corse dure ma non da scalatori e con all’arrivo uno sprint ristretto con una ventina di corridori”.
Qual è invece il tuo sogno nel cassetto?
“Sogno di poter diventare un corridore importante. Una corsa? La Milano-Sanremo”.