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Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Dopo il Covid sono stato così male che deliravo. Sono in ritardo per il Giro d’Italia, non so quando mi ritiro”

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È stato un inizio di stagione molto complicato per Vincenzo Nibali. Il Covid ha messo in seria difficoltà lo Squalo dello Stretto, che è stato così costretto a saltare diverse gare ed a perdere parecchi giorni di allenamento. Il siciliano ha raccontato tutta questa situazione al Corriere della Sera, spiegando tutti i problemi con cui ha avuto a che fare in questa prima parte del 2022. 

“Ho disputato soltanto 12 giorni di gara, metà del solito – ha esordito Nibali -. A febbraio ho contratto il Covid, curato a casa senza problemi apparenti. A contagio concluso, dopo essere risalito in bici, il tracollo: una notte sono stato così male che ho detto a mia moglie di chiamare l’ambulanza. Deliravo. I problemi alle vie respiratorie sono durati giorni e giorni. Mi sentivo uno straccio.

Vincenzo ha poi continuato: “Credo che molti di noi abbiano sottovalutato l’infezione cercando di recuperare troppo in fretta, non a caso tanti colleghi sono fuori uso ora. Per questo, conclusa la Coppa & Bartali sono venuto in altura invece di gareggiare: volevo riprendermi completamente”.

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Nibali ha fatto un punto della situazione sulla sua forma fisica attuale: “Sono in ritardo rispetto ai programmi. Correrò le quattro tappe siciliane, poi Freccia Vallone e Liegi, e poi volerò a Budapest per la partenza del Giro d’Italia. Negli anni ho imparato a fare buon viso a cattivo gioco: devi cavartela con quello che hai”.

Dopo il Giro d’Italia, il siciliano ha in programma di partecipare al Tour de France, ma non c’è ancora la certezza: “Ho deciso che dopo l’arrivo a Verona metterò un punto e deciderò il da farsi. Correre Giro e Tour significherebbe di fatto terminare la stagione a Parigi e invece io vorrei concluderla in maniera diversa, magari preparando bene il Lombardia che ho già vinto due volte”.

Infine, non è mancato un commento sul possibile ritiro: “Non rispondo mai, perché non so cosa rispondere. Anzi, non so cosa fare. Non riesco a pianificare il mio ritiro, come fanno altri atleti, a dire il giorno X dopo la corsa Y sarò un ex corridore. Penso a un finale che arrivi all’improvviso, ma non ho ancora capito da cosa dovrebbe essere ispirato”.

Foto: Pier Colombo

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