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Com’è andata la Parigi-Roubaix di Filippo Ganna? Bravo nei ventagli, poi la sfortuna meccanica. Il futuro e il sogno targhetta

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Filippo Ganna si era presentato con grandi ambizioni alla partenza della Parigi-Roubaix 2022. Il Campione del Mondo a cronometro aveva dichiarato che non capiva perché veniva considerato uno dei favoriti della vigilia e aveva scherzato su chi ama questa iconica Classica Monumento: “Bisogna essere davvero sadici“. Il piemontese aveva però rilanciato: “Mi piacerebbe avere la targhetta col mio nome delle docce, continuerò a tornarci fino a quando ci riuscirò“. Ricordiamo che la targhetta è riservata ai vincitori della corsa ciclistica più prestigiosa e affascinante del panorama internazionale.

Filippo Ganna si è messo brillantemente in luce nella fase iniziale, quella su asfalto. Insieme ai compagni di squadra della Ineos Grenadiers è infatti riuscito a sfruttare il vento trasversale e ad aprire un ventaglio, con cui ha staccato di un minuto e mezzo tantissimi big tra cui i grandi favoriti Wout van Aert e Mathieu van der Poel. Una volta giunto sui tratti in pavé, la sfortuna ha però colpito pesantemente il capitano della corazzata britannica: per ben due volte, infatti, ha dovuto fare i conti con problemi meccanici. La sua bicicletta lo ha tradito proprio sul più bello.

In entrambe le occasioni il Dio del Tempo è stato bravissimo a rientrare in maniera perentoria e in solitaria, facendo leva sulla sua proverbiale potenza: è stato abilissimo sulle pietre, si è destreggiato brillantemente e ha riacciuffato la coda del gruppo in cui si trovava prima delle noie meccaniche. Lo sviluppo dello corsa ha poi portato al rientro anche di Mathieu van der Poel e Wout van Aert, quando mancavano circa 60 chilometri al traguardo Filippo Ganna si è staccato dal drappello dei migliori e ha alzato bandiera bianca, dicendo addio alla possibilità di ottenere un risultato di prestigio.

Parigi-Roubaix 2022: Dylan van Baarle in trionfo al Velodromo, battuti van Aert e Kueng

Il nostro portacolori, che ha vinto la Parigi-Roubaix tra gli under 23 nel 2016, ha poi concluso al 35° posto con un ritardo di 4’47” dal vincitore (l’olandese Dylan van Baarle, suo compagno di squadra). Filippo Ganna ha studiato e appreso, sicuramente ci ritornerà in futuro sperando in maggiore fortuna e in uno stato di forma ottimale, visto che quest’anno si è avvicinato all’appuntamento dovendo fare i conti con la febbre e con un allenamento in pista non così ideale. Il sogno di avere una targhetta col proprio nome nelle docce non è di certo stato cacciato via.

Foto: LaPresse

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