Formula 1

F1, Charles Leclerc è in fuga nel Mondiale. Gerarchie definite in casa Ferrari, Mercedes più vicina alla Red Bull

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Un uomo solo al comando, la sua macchina è rossa, il suo nome è Charles Leclerc. La frase è una parafrasi del celeberrimo annuncio del radiocronista Mauro Ferretti, che descrisse così l’andamento della tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia 1949, nella quale Fausto Coppi (in maglia bianco-azzurra) aveva staccato tutti gli avversari. Ebbene, l’attuale situazione nel Mondiale di F1 non è poi così dissimile, perché Leclerc e la Ferrari hanno fatto il vuoto.

Sia chiaro, la stagione è ancora giovane. Anzi, è ancora infante, perché sono andati in archivio solo 3 dei 23 GP previsti. Però la graduatoria iridata parla chiaro. Leclerc ha raccolto 71 punti (su un massimo teorico di 78). Il secondo nella classifica generale è inaspettatamente George Russell, il quale si trova a quota 37. Seguono Carlos Sainz (33), Sergio Perez (30), Lewis Hamilton (28) e Max Verstappen (25). Insomma, il ventiquattrenne del Principato di Monaco ha quasi il doppio dei punti dell’inseguitore più vicino che, con tutto il rispetto per il talentuoso britannico, non è certo la seconda forza in campo.

D’altronde Leclerc ha vinto due gare su tre e, quando non ha primeggiato, ha comunque chiuso secondo. Verstappen è l’unico ad aver messo in difficoltà Charles e si sarà anche imposto a Jeddah, ma ha già dovuto incassare due ritiri. Di conseguenza registra un pesante -46. Niente di irreparabile, ci sono ancora 520 punti in palio, ma l’olandese è partito a handicap.

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Analizzando i risultati, balza all’occhio un dato. Lord Perceval, come viene affettuosamente chiamato il leader iridato dai suoi fan, ha incamerato due vittorie e un secondo posto. L’unico ad averlo battuto si è ritirato due volte e chi ha concluso una gara alla piazza d’onore deve fare già i conti con uno “zero”. Russell è secondo perché solido, pur senza grandi acuti, che peraltro la Mercedes in questo momento non consente di avere.

Quantomeno le Frecce d’Argento sono affidabili, a differenza delle Red Bull, già fermate tre volte da problemi tecnici. Questo spiega perché nel Mondiale costruttori, dietro a una Ferrari orgogliosamente già in tripla cifra (104 punti), troviamo la Casa di Stoccarda a quota 65, mentre il Drink Team scrive 55. Non ci sono dubbi di come le RB18 siano state sinora molto più performanti delle W13, d’altronde anche oggi non c’è stata partita e Perez ha sorpassato con grande facilità sia Hamilton che Russell, quando si è trovato alle loro spalle. Però i piloti Mercedes sono sempre entrati in zona punti, quelli della Red Bull hanno finito solo il 50% dei GP.

Resta da capire se, con l’approdo in Europa, i difetti della W13 potranno essere corretti, allo scopo di innalzare la competitività di una vettura malriuscita. Nel qual caso, i valori potrebbero cambiare e vedremmo più lotta nelle posizioni di vertice. L’unico concreto rivale di Leclerc per il titolo ora come ora è Verstappen, altri non se ne vedono. Neppure chi guida la stessa monoposto di Charles, ovvero Carlos Sainz, il cui errore odierno definisce viepiù le gerarchie interne alla Ferrari. Lo spagnolo inizia infatti ad assumere i contorni del numero due, non per vocazione o per contratto, ma per situazione oggettiva.

Tra quattordici giorni si corre a Imola, il vero Gran Premio di casa del Cavallino Rampante. Un pilota della Scuderia di Maranello si presenterà all’autodromo intitolato al Drake in fuga nel Mondiale per la prima volta dopo 18 anni. Il sogno di qualsiasi tifoso è che, come accaduto nel 2004, non venga mai ripreso.

Foto: La Presse

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