F1, il ritiro di Max Verstappen a Melbourne causato dal porpoising. Ironia della sorte dopo le parole di Marko…

Ironia della sorte. Fa un po’ sorridere quanto sta emergendo relativamente alle cause del ritiro della Red Bull di Max Verstappen a Melbourne, sede del terzo round del Mondiale 2022 di F1. Il neerlandese, campione del mondo 2021, è stato costretto a fermarsi prima del tempo per la seconda volta in questa stagione, venendo tradito dalla RB18 e non potendo portare a casa dei punti importanti nella lotta iridata che vede la Ferrari davanti a tutti con il monegasco Charles Leclerc (vincitore nella tappa australiana).

C’è un po’ di ilarità in tutto questo perché, alla vigilia del GP all’Albert Park, il consulente di casa Red Bull, Helmut Marko, aveva affermato che Ferrari e Mercedes non avrebbero retto il porpoising per tutta la durata della corsa, ritenendo invece la monoposto di Milton Keynes più attrezzata per far fronte alla criticità.

Alla fine della fiera Leclerc ha dominato e George Russell su Mercedes, grazie al terzo posto in Australia, è balzato in seconda posizione nel campionato alle spalle del ferrarista. Oltre al danno, anche la beffa, perché lo stop di Verstappen sarebbe stato causato proprio dal pompaggio di cui si riteneva la RB18 non dovesse soffrire.

“Dopo le opportune verifiche, abbiamo riscontrato la rottura di un tubo del serbatoio ad alta pressione. Era scoppiato, presumiamo a causa del porpoising, ma ora è tutto a posto, lo abbiamo sotto controllo, anche se ci sono ancora piccoli saltellamenti. Quello di Melbourne è stato un colpo duro, e ora siamo di gran lunga dietro Leclerc. Ma abbiamo reagito rapidamente. Dal lato del motore, penso sia evidente che i problemi del Bahrain fossero completamente diversi da quelli che abbiamo avuto in Australia o nei test. Secondo la Honda, possiamo aspettarci che i problemi al motore vengano sistemati entro la prossima gara“, le parole di Marko ai microfoni di ORF.

A questo punto, vedremo se davvero Red Bull avrà rimesso le cose al loro posto perché tre ritiri nei primi tre GP sono davvero tanti.

Foto: LaPresse