Formula 1
F1, Max Verstappen più maturo di Charles Leclerc? L’olandese corre da veterano, il monegasco sbaglia da novellino
Dal miele di Melbourne si è passati al fiele di Imola. Il Gran Premio di casa è stato amarissimo per la Ferrari, travolta a domicilio dalla Red Bull. Oggi la Scuderia di Maranello ha perso su tutti i fronti, sia quello della monoposto che dei piloti. Innanzitutto la F1-75 ha potuto solo prendere la targa della RB18 snellita e regolata a dovere, un copione ben diverso rispetto a quello andato in scena in Australia. Inoltre Charles Leclerc è stato portato a scuola da Max Verstappen.
Sarà bravo, bello ed entusiasmante, però oggi il ventiquattrenne del Principato “ne ha combinata una più di Bertoldo”, come si suole dire. Non tanto per la brutta partenza, dove entrambe le Rosse hanno pagato dazio, quanto per la condotta tenuta nell’ultimo quarto del Gran Premio. Leclerc era terzo dietro alle due Red Bull. Verstappen era ormai fuori portata, mentre è vero che Perez si trovava a tiro, però Charles aveva già avuto modo di capire come sorpassare il messicano sarebbe stato proibitivo. Senza DRS e con una vettura dalla velocità di punta più bassa, le possibilità di scavalcare Checo erano pressoché nulle.
Anziché ascoltare la saggia voce di Mattia Binotto, che lo aveva messo in guardia relativamente alla superiorità del Drink Team prima della gara, il monegasco ha voluto strafare. Si è incaponito nel montare le soft per provare a togliere il giro veloce a Verstappen, prendendosi tutta una serie di rischi inutili. Il pit-stop, il fatto di dover superare Norris, la guida aggressiva che ha portato al testacoda a cui ha fatto seguito un’altra sosta e tre successivi sorpassi per risalire dal nono al sesto posto. Per provare a guadagnare 2 punti (perché tanto avrebbe acquisito strappando il giro veloce al concorrente diretto) ne ha messi a repentaglio 15, finendo per perderne 7. Era evidente come il gioco non valesse la candela.
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Super Max, invece, è stato perfetto. Non ha sbagliato niente, ha dominato dall’inizio alla fine e ha chiuso il weekend con 34 punti su 34. In passato l’olandese non era certo l’esempio della freddezza o della lucidità, ne ha fatte anche lui di tutti i colori (uscendo talvolta anche dal campo del visibile per infilarsi nell’infrarosso o nell’ultravioletto). Cionondimeno, il ventiquattrenne del Limburgo dà l’impressione di essere ben più maturo di quello del Principato.
Questo è un tema da tenere in considerazione e che potrebbe pesare nella lotta per il Mondiale. Saranno anche coetanei, ma Verstappen ha nel proprio bagaglio di esperienza tante battaglie in più rispetto a Leclerc. Charles sinora ha corso sempre e solo per vincere la gara secca, non si è mai trovato a lottare per il titolo, ragionando nell’ottica di marcare quanti più punti possibile. In tal senso, anche arrivare terzi può essere un risultato utile. Max, invece, ci è già passato ed è a tutti gli effetti un veterano. Non tanto per i tre anni di esperienza in più (ha esordito in F1 nel 2015, mentre il monegasco lo ha fatto nel 2018), quanto per il fatto di essersi già trovato in situazioni come quelle che, invece, l’avversario per titolo sta affrontando per la prima volta.
Quella odierna può essere una lezione importante per il pilota del Principato, perché ogni bambino impara che il fuoco fa male e brucia solo quando si scotta. È il processo di apprendimento. Super Max lo ha già completato, Lord Perceval ha dimostrato di dover mangiare ancora tanta pastasciutta. Oggi si è cucinato un piatto indigesto tutto da solo. La speranza è di assimilarlo in fretta per tornare a far spazio nello stomaco. Lui e tutti i ferraristi hanno fame, certo. Di vittorie, non di lezioni.
Foto: La Presse