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F1, Nikita Mazepin: “Haas non si è comportata nella giusta maniera! Tornare in F1? Io ci spero ancora…”

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Nikita Mazepin torna a dire la sua. Il pilota russo, cacciato ad inizio anno dalla Haas, ha voluto raccontare le sue sensazioni dopo quanto accaduto. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha costretto il team americano a chiudere ogni rapporto sia con lo sponsor Uralkali, sia con il pilota nativo di Mosca, sostituendolo immediatamente con Kevin Magnussen.

In una intervista alla CNN, Nikita Mazepin ha voluto partire confermandosi al di sopra delle parti pensando al conflitto bellico“Tutti hanno il diritto di parlare oppure non farlo e la FIA mi ha permesso di correre perché sono neutrale – le sue parole riportate da Motorsport.com -. Direi che il problema più grande è tornare in uno sport, la Formula Uno, in cui le squadre sono autorizzate a trattenere i soldi delle sponsorizzazioni senza adempiere al contratto. E non è tutto, perché le squadre possono chiedere addirittura di più anche se dicono di non volere soldi dalla Russia. Quindi non sono sicuro, ma i valori dello sport devono essere valutati a mio avviso, sicuramente dopo quanto accaduto in una situazione del genere”.

Nikita Mazepin passa poi a parlare del suo futuro: “E’ difficile dire se riuscirò a tornare in Formula Uno, perché io sono molto prudente e il mio problema è quello di aver perso il lavoro. Io ho sudato per arrivare a questo livello e l’ho fatto per 17 anni. E alla fine ci sono riuscito. Ma è un problema molto minore se si confronta con le cose che stanno accadendo nel mondo in questo momento. Naturalmente mi piacerebbe tornare, credo di avere un sacco di cose in sospeso. Ma devo aspettare, attendere che le cose si calmino. E non so nemmeno dove potrò tornare, anche perché Haas ha fatto quello che ha fatto, con cose non pulite, a mio avviso”.

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Ultima battuta doverosa su quanto sta accadendo in Ucraina: “La mia opinione è che, qualunque cosa stia succedendo, e posso vedere solo una piccola parte da dove mi trovo, a Mosca, è molto doloroso e me ne accorgo sicuramente. Per 23 anni ho vissuto in un mondo tranquillo, ma per quanto riguarda la mia posizione ufficiale, ho detto sempre che è importante essere neutrale per me, perché sono un atleta. Anche per questo ho creato una fondazione che aiuterà gli atleti a rimanere neutrali per principio”.

Foto: LPS Florent Gooden DPPI

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