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F1, Red Bull sempre sul livello della Ferrari, tranne in Australia. E con la perdita di peso…

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Ferrari contro Red Bull, atto quarto. Il palcoscenico della nuova sfida tra il Cavallino Rampante e la squadra di Milton Keynes sarà l’autodromo di Imola, dove domani andrà in scena il Gran Premio di Emilia Romagna. Sinora la Rossa ha vinto due volte per K.O. (Bahrain e Australia), mentre il Drink Team si è imposto ai punti in una singola occasione (Arabia Saudita). Come finirà su quella che può essere a tutti gli effetti definita la pista di casa del Cavallino Rampante?

Se diamo un’occhiata alla Sprint odierna, verrebbe da assegnare a Red Bull la palma di favorita. Dopotutto ha vinto Max Verstappen, mentre Sergio Perez ha concluso terzo. Ferrari invece si è accontentata del secondo posto di Charles Leclerc e del quarto di Carlos Sainz, autore comunque di un bel recupero, a dimostrazione di come la F1-75 sia superiore a tutte le altre concorrenti, eccezion fatta per la RB18.

Il Mondiale costruttori dice 116 a 69 in favore del Cavallino Rampante, ma il divario è figlio principalmente dei problemi di affidabilità di cui è stata vittima la vettura partorita dalla mente di Adrian Newey. Se guardiamo alle prestazioni pure, troviamo un notevole equilibrio tra le due monoposto. Sakhir e Jeddah sono state piste dove i due team si sono sfidati all’arma bianca, dimostrandosi pressoché equivalenti. In Bahrain avevano qualcosa in più le Rosse, mentre in Arabia Saudita i rapporti di forza erano invertiti.

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Ha fatto eccezione l’Australia, pista teoricamente favorevole a Red Bull. Però Max Verstappen, Sergio Perez e gli ingegneri di Milton Keynes non sono riusciti a trovare il giusto assetto. Correndo con un set-up tutt’altro che ideale, le RB18 hanno generato un fastidiosissimo graining sulle Pirelli, di cui invece non si è vista traccia sugli pneumatici montati dalla Ferrari. Questa è stata la grande differenza in termini prestazionali a Melbourne, la capacità di regolare nel modo migliore le vetture.

A Imola, invece, il rompicapo del set-up non sembra aver afflitto la Red Bull. Peraltro bisogna ricordarsi di come il Drink Team abbia evoluto la propria auto, lavorando sodo per toglierle 7 chilogrammi. Meno peso significa, banalmente, poter essere più veloci. Dunque equilibrio spezzato? Dobbiamo attenderci una RB18 più competitiva della F1-75 anche domenica? Too early to call, direbbero gli americani. Ci sono troppi pochi elementi per giudicare ed è troppo presto per balzare alle conclusioni.

Di certo sinora, Australia a parte, ha regnato la parità di valori. Però a Milton Keynes hanno già riveduto e corretto la vettura, indice di come temano la Scuderia di Maranello, che invece sta lavorando in maniera diversa, più calma e ragionata. Domani sera potremmo, forse, avere le idee più chiare sui nuovi (?) rapporti di forza. Il condizionale è d’obbligo. Dopotutto il fattore pioggia potrebbe mandare le carte all’aria e lasciare tutti nell’incertezza, almeno fino a Miami.

Foto: La Presse

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