Artistica
Ginnastica, Italia da cuore e grinta al Trofeo di Jesolo: azzurre al passo degli USA, D’Amato e Maggio solide, Mandriota alla ribalta
Una squadra coriacea e capace di lottare fino all’ultimo esercizio. Una formazione come sempre coesa e compatta, caparbia e decisamente motivata. Un livello tecnico mediamente molto interessante e di spessore, anche se non siamo nella fase cruciale della stagione. L’Italia offre spunti interessanti nella gara a squadre del Trofeo di Jesolo, riuscendo a tenere botta agli USA nella Classicissima della Polvere di Magnesio. La nostra Nazionale ha saputo fronteggiare a viso aperto la compagine a stelle e strisce, presentatasi in laguna con quella che al momento è la formazione tipo.
Soltanto alcuni errori e un po’ di sfortuna hanno impedito alla selezione tricolore di togliersi la soddisfazione di battere gli States per la prima volta nella storia moderna. Appuntamento soltanto rimandato? È quello che il DT Enrico Casella spera e che non ha nemmeno nascosto al termine della competizione. Il prestigioso torneo internazionale di ginnastica artistica è tornato in calendario dopo tre anni di assenza forzata a causa della pandemia e l’Italia ha saputo subito mettersi in mostra, lanciando una lunga volata verso gli Europei di agosto e i Mondiali autunnali.
A piacere è stata la solidità impeccabile di Asia D’Amato e Martina Maggio, bravissime su tutti gli attrezzi e decisamente continue nell’arco dell’intero pomeriggio. Spiace che alla genovese siano mancati soltanto 32 centesimi per vincere il concorso generale individuale, beffata di un soffio dalla talentuosa statunitense Konnor McClain. L’argento iridato al volteggio ha offerto ottimi spunti, palesando una crescita sempre più interessante tra trave e corpo libero. La brianzola è ormai una garanzia in seno a questo gruppo, capace di stoccate qua e là con grande disinvoltura e poi abile terza sul giro completo.
L’Italia si è fermata a soltanto 1.8 punti di distacco dagli USA, probabilmente dovuti alle cadute alla trave di Giorgia Villa e Angela Andreoli. Entrambe hanno messo piede a terra per due volte e uno dei loro punteggi è entrato nello score di squadra, complicando la rincorsa al successo. La bergamasca andrà probabilmente a rivedere alcuni dettagli, la giovane bresciana deve prendere le misure al suo esercizio infarcito di difficoltà. Da segnalare comunque lo squillo da over 14 di Giorgia sugli staggi, segnale confortante a livello individuale e per la squadra.
Un plauso enorme a Veronica Mandriota. Bravissima. La pugliese ci piace perché con tanto lavoro ha saputo crescere progressivamente nel corso di questi anni: al corpo libero riesce a sfoggiare tutta la sua eleganza e a sfruttare le sue lunghe leve (peccato oggi per un paio di sbavature, episodiche) e poi ha portato in gara per la prima volta il doppio avvitamento al volteggio, che rappresenta un punto in più importante in un ipotetico team event. Alice D’Amato riparte da questa uscita dopo l’infortunio, l’aspettiamo prossimamente ai suoi livelli. L’Italia comunque piace, mostra passi in avanti rispetto alla Deutscher Pokal e si conferma una realtà a livello internazionale (dopo il bronzo ai Mondiali 2019 e dopo aver sfiorato il podio alle Olimpiadi di Tokyo 2020).
Photo LiveMedia/Filippo Tomasi