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Ciclismo
Giro d’Italia 2022: Giulio Ciccone, ora o mai più. L’abruzzese è al bivio: uomo da classifica o cacciatore di tappe?
La stagione della verità, ora o mai più. 27 anni già compiuti per Giulio Ciccone che non può più nascondersi: l’abruzzese deve scegliere cosa fare nella sua carriera e, soprattutto, deve andare a caccia di quel salto di qualità che ancora purtroppo è mancato.
Il capitano della Trek-Segafredo si presenta al via del Giro d’Italia con tantissimi dubbi: nella passata edizione per lunghi tratti rimase in lotta per il podio prima di ammalarsi ed essere costretto al ritiro. Discorso simile anche per la Vuelta di Spagna, dove almeno la top-10 sembrava alla portata.
In alcune giornate in salita Ciccone appare ingiocabile: spesso infatti lo scalatore azzurro riesce a fare la differenza in salita, rimanendo davanti assieme a pochi uomini, poi però arrivano le tappe di crisi dove diventa difficile resistere anche ad un gruppo abbastanza folto.
Corse a tappe o successi parziali? Una scelta che prima o poi andrà fatta: c’è ancora tempo per provare a testarsi in chiave classifica generale, magari centrando un piazzamento di lusso (lottare per la vittoria in un Grande Giro appare irrealistico al momento). In futuro però, se non dovesse esserci regolarità, spostarsi verso una carriera da attaccante potrebbe essere la scelta migliore.
Foto: Lapresse