Seguici su

Ciclismo

Giro d’Italia 2022, Tom Dumoulin vuole tornare protagonista. Ma il percorso è sfavorevole con pochi km a cronometro

Pubblicato

il

Sembra passata una vita da quel 28 maggio 2017, dalla cronometro Monza-Milano che lo incoronò come vincitore del Giro 100 dopo tre settimane di battaglia sul suolo italiano. Quel giorno Tom Dumoulin si tolse di dosso l’etichetta di corridore forte, con delle fantastiche doti a cronometro dalla sua, per poter competere alla vittoria di un Grand Tour; dopo un 2018 però positivo, con due secondi posti a Giro e Tour de France, l’olandese è incappato in una serie di problemi che ne hanno arrestato la carriera.

Tutti derivati da un infortunio patito proprio sulle nostre strade, a causa di una ferita al ginocchio provocata da una maxicaduta nella quarta tappa con arrivo a Frascati. Il problema all’arto lo ha condizionato per lungo tempo, per poi riciclarsi nel 2020 come gregario cinque stelle extralusso per Primoz Roglic in Jumbo-Visma; non bastò il suo fantastico lavoro sulle strade del Tour de France, con lo sloveno usurpato della maglia gialla a La Planche des Belles Filles da un fenomeno come Tadej Pogacar.

Dopo un 2021 assai particolare, viziato da una pausa di cinque mesi dal ciclismo da lui voluta per ‘togliersi un peso’, diventa questa la stagione in cui può tornare a vestire i panni di capitano per un Grande Giro. Almeno sulla carta, poiché ci sono alcune criticità che potrebbero minare il suo ruolo da qui all’arrivo di Verona.

Ciclismo, Tom Dumoulin: “Non sono ancora al mio livello”

In primis, i pochissimi chilometri a cronometro previsti nell’edizione numero 105 della Corsa Rosa. 9200 metri a Budapest, nella seconda frazione, e 17,4 chilometri a Verona, ultima tappa: un’inezia per un corridore come lui, un fuoriclasse nelle prove contro il tempo ma, per struttura fisica e caratteristiche di corsa (più da passista), non proprio adatto a fare la differenza sulle grandi salite.

Aggiungiamo anche le prestazioni non proprio ottimali in questa prima parte d’annata (anche a causa della positività al Covid), che ha visto come picchi massimi il terzo posto nella cronometro ad Ajman dell’UAE Tour e la sesta piazza alla Volta Limburg Classic. Lo stesso Dumoulin ha ammesso in un’intervista di un paio di settimane fa alla testata ‘AD’ di non sentirsi ancora al suo miglior livello.

Anche per questo la Jumbo-Visma ha optato per una sorta di attacco a tre punte in vista del Giro d’Italia: la ‘Farfalla di Maastricht’ rimane il riferimento centrale, ma avrà di fianco due corridori di talento come Tobias Foss e Sam Oomen, entrambi capaci di chiudere in passato un Giro in top 10. Due polizze d’assicurazione belle pesanti semmai Dumoulin non riuscisse ad essere in condizione; l’obiettivo per Tom sarà però quello di tornare a volare e vendere cara la pelle durante la Corsa Rosa, riprendendosi quei gradi di capitano che non vede da tre anni.

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità