Ciclismo

Giro d’Italia 2022, Vincenzo Nibali sarà ancora il faro dell’Italia. Segnale di una crisi sempre più profonda

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Il Giro d’Italia 2022 inizierà il 6 maggio da Budapest, in Ungheria, dove verranno disputate le prime tre tappe della corsa prima di trasferirsi in Sicilia per le prime frazioni su territorio italiano. Andando ad analizzare i potenziali favoriti per la corsa, è impossibile non notare, quest’anno più che mai, come non ci sia alcun italiano che possa puntare realisticamente alla classifica generale.

La carta migliore tra i corridori di casa potrebbe essere rappresentata ancora una volta da Vincenzo Nibali, a 15 anni di distanza dal suo esordio nella ”corsa rosa”. Lo squalo si è imposto per due volte sulle strade della penisola, ma nelle ultime stagioni sembra aver pagato l’inevitabile scotto dell’età, complice anche qualche infortunio di troppo. Non si smette di essere campioni da un giorno all’altro, ma sarebbe l’ennesimo miracolo della sua carriera se anche quest’anno dovesse riuscire a battagliare con i vari Simon Yates, Richard Carapaz o Pello Bilbao.

Alle spalle di Nibali, il vuoto. In tal senso sicuramente la scelta della Bahrain Victorious di portare Damiano Caruso al Tour de France e non al Giro d’Italia si farà sentire. Anche il ragusano però ha ormai 34 anni e, nonostante stia vivendo in queste stagioni il miglior momento della sua carriera, non può certo essere la carta per il futuro dei corridori azzurri.

La speranza rimane Lorenzo Fortunato, la cui qualità in salita è fuori di dubbio, ma che è ancora tutto da verificare sull’arco delle tre settimane. Abbiamo ancora tutti negli occhi la sua incredibile vittoria sullo Zoncolan, ma da quel momento in poi non c’è stato il salto di qualità che era lecito immaginare. L’anno scorso arrivò a 47′ dal leader Bernal in classifica generale, quest’anno farà probabilmente meglio, ma è ancora lontano dai migliori. Anche Matteo Sobrero ha dichiarato di voler provare a lottare per qualche classifica generale, ma la transizione da passista puro a passista scalatore è nella più embrionale delle fasi.

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Si sono visti dei timidi segnali di ripresa da parte di Giulio Ciccone, dopo stagioni nettamente al di sotto delle aspettative, ma ancora troppo poco per pensare che possa fare lotta pari con i migliori sulle tre settimane. C’è da aspettarsi un Giro all’attacco da parte sua, in una Trek Segafredo senza una vera punta. Nello stesso team farà l’esordio in un grande giro Antonio Tiberi, classe 2001. Tanti parlano di lui come il possibile uomo per le corse a tappe nel futuro. Il talento è indiscutibile anche in questo caso e ha avuto anche la “benedizione” del CT Daniele Bennati, chissà che non possa mostrare qualche lampo già quest’anno.

Tutto considerato, questo Giro 2022 rischia di essere il peggiore spot per il movimento ciclistico italiano che, almeno per quanto riguarda i corridori adatti ai grandi giri, sta vivendo un momento di profonda crisi. Per quest’anno, c’è ancora da sperare che lo squalo riesca a mostrare la sua pinna ancora una volta.

Foto: LaPresse

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