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Golf, Augusta Masters 2022, Scottie Scheffler: “Ho sempre voluto essere qui. Alla fine mi sono detto che potevo godermela”

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Scottie Scheffler campione Major. Alzi la mano chi l’avrebbe detto solo pochi mesi fa: davvero enorme è stato il balzo dell’americano, sempre più saldo alla testa della graduatoria mondiale. Eccolo qui, il venticinquenne del New Jersey, con la Green Jacket addosso e l’impressione che, al momento, nessuno sia davvero in grado di fermarlo.

Queste le sue parole riportate dal sito ufficiale del Masters: “Ho pianto come un bambino stamattina. Ero stressatissimo, non sapevo cosa fare. Ero seduto e dicevo a Meredith (la moglie, N.d.R.) ‘Non so se sono pronto per questo. Non sono pronto, non sento di essere pronto per questo tipo di cose’, mi sono sentito sopraffatto“. E poi, una volta calmatosi: “La mia identità non è uno score di golf“.

Sul gioco: “La cosa più importante è stata mettere la palla su e giù. Farla entrare è stato ovviamente alle stelle. Mettere i par 4 e i par 5 è stato notevole. Dopo di ciò, ho semplicemente iniziato ad andare. Mi sono sentito bene con molti aspetti del mio gioco. Forse il mio swing non era al 100%, ma a parte quello ho sentito che non avrei mai fatto un bogey“.

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Sulla propria crescita: “Sono cresciuto guardando così tanti giocatori là fuori, imparando da loro. Ho messo i pantaloni quando ero bambino al Royal Oaks perché volevo giocare a golf sul PGA Tour. Mi mettevo quelli e una camicia con il colletto fino alla terza elementare, e giustamente mi prendevano in giro. Ho sempre voluto essere qui“.

Non ha voluto guardare lo scoreboard: “Ho cercato di non guardare in su. Ho cercato di tenere la mia testa giù e continuare a fare quello che stavo facendo perché non volevo rompere la mia concentrazione. Quando sono arrivato lì alla fine, e avevo cinque colpi di vantaggio, mi son detto ‘Tutto ok, ora posso godermela’. E avete visto il risultato. Grazie, Tiger“.

Foto: LaPresse

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