Liegi-Bastogne-Liegi 2022: Van Aert, una primavera di piazzamenti, ma è mancato l’acuto

Remco Evenepoel ha vinto l’edizione 108 della Liegi-Bastogne-Liegi siglando il successo più importante della sua giovanissima carriera. Il virgulto di casa Quick-Step Alpha Vinyl Team ha staccato i diretti rivali sulle rampe della Côte de la Redoute andando a riprendere i fuggitivi della prima ora, dopodiché è riuscito ad amministrare il margine sino al traguardo.

Completano il podio Quinten Hermans (Intermarché Wanty Gobert Materiaux) e Wout Van Aert (Jumbo-Visma) per la gioia dei tantissimi tifosi belgi sparsi lungo il percorso: era dal 1976 che i corridori di casa non monopolizzavano le prime tre posizioni della “Doyenne”.

Resta un pizzico di amaro in bocca per quanto concerne Wout Van Aert, nome caldo della vigilia e papabile favorito dopo l’uscita di scena di Julian Alaphilippe. Il capitano del team neerlandese è reduce dal Covid che gli ha impedito di disputare il Giro delle Fiandre; i malanni sembravano oltrepassati in seguito alla splendida piazza d’onore ottenuta alla Parigi-Roubaix, oggi un piccolo passo indietro che tuttavia non inficia la sua bella performance.

La compagine dei “Calabroni” non si è presentata ai nastri di partenza al top della condizione, basti pensare al forfait dell’acciaccato Primoz Roglic. Il gregario chiave di Van Aert, Jonas Vingegaard, è andato in crisi troppo presto lasciando parzialmente scoperto il suo capitano: se la condizione del 27enne di Herentals fosse stata delle migliori avremmo potuto immaginarci una fuga a due con il trionfatore odierno, invece il belga si è dovuto accontentare ancora una volta del podio.

Poco male, la forma tornerà presto quella di inizio stagione e gli scenari per mettersi in luce arriveranno. Nel 2022 a Van Aert è mancato il sigillo in una Grande Classica (e vale la pena rimarcare come questo fosse il suo obiettivo annunciato a gennaio), ma ha raccolto vittorie prestigiose alla Omloop Het Nieuwsblad, alla E3 Harelbeke e nella quarta tappa della Parigi-Nizza. 

Foto: Lapresse