Ciclismo
Marco Villa: “Ganna sempre disponibile per la causa azzurra. Nations Cup, devo vedere i ragazzi in azione”
Giornata di vigilia per l’Italia, che domani scenderà in pista a Glasgow (Gran Bretagna) per la prima tappa della Nations Cup di ciclismo su pista. Vedremo subito all’opera il quartetto dell’inseguimento a squadre maschile, capace di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e ai Mondiali nella passata stagione. Ci sarà anche Filippo Ganna, reduce dalla Parigi-Roubaix e leader della formazione. In rosa anche Elisa Balsamo, Campionessa del Mondo su strada.
Il CT Marco Villa ha analizzato la situazione ai microfoni federali: “Dobbiamo farle queste gare da regolamento e io devo vedere gli azzurri in azione. Quindi bisogna fare in modo che tutti possano esserci. Qualcuno, come Pippo Ganna ad esempio, è venuto a Glasgow nonostante fosse nella sua settimana di scarico (Domenica era alla Parigi Roubaix ndr). Lui è sempre disponibile per la causa azzurra. Ha capito che l’esigenza era quella di esserci. Abbiamo quest’unica occasione da cogliere in calendario anche se si sarebbe meritato di andare in vacanza”.
Marco Villa sarà per la prima volta a guida anche della compagine femminile: “È la prima volta, è vero. Sono consapevole del fatto che anche io devo imparare certi ritmi e cambiare certi approcci con le atlete. Ho ereditato un gruppo competitivo e ben gestito, con ragazze mature che sanno lavorare. Voglio farle correre in una modalità di interpretazione vicina alla mia. Non ho più gli junior, ma ci sono le ragazze. Intanto iniziamo con l’esordio di domani dove avremo da seguire ben 6 prove per i quartetti”.
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Questa trasferta apre un nuovo ciclo: “Inizieremo ad effettuare delle prove e maturare nuove esperienze, come le faccio anche con i maschi. Sono vincolato da arrivi e partenze del calendario della strada. Quello che si vedrà in questi giorni è un adattamento per permettere di correre a più ragazze possibili. Il World Tour femminile ha imposto un cambiamento e cercheremo di continuare a far sì che gli atleti possano correre su strada e su pista”.
Foto: Lapresse