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MotoGP
MotoGP, GP Argentina 2022. Aprilia colpisce, Francesco Bagnaia sparisce. “Fulmine nero” dissolve “Nuvola rossa”
La MotoGP del 2022 assomiglia sempre di più alla proverbiale “scatola di cioccolatini” citata nel film Forrest Gump, perché “non sai mai quello che ti capita” . Se guardiamo alle qualifiche l’unico punto fermo si chiama Jorge Martin, autore della pole position a Lusail, nonché del secondo tempo sia a Mandalika che a Termas di Rio Hondo. Per il resto, i valori non solo sono fluidi, ma un’ideale strega sta continuamente rigirando il mestolo nel calderone, mescolando di continuo.
La pole position del Gran Premio d’Argentina è infatti stata appannaggio di Aleix Espargarò, che a suo modo ha scritto la storia, portando l’Aprilia davanti a tutti per la prima volta nell’era della MotoGP. Infatti la Casa di Noale aveva realizzato per due volte la miglior prestazione in qualifica nella classe regina, ma si deve tornare alla 500cc a due tempi, quando l’impresa riuscì a Tetsuya Harada (Mugello 1999) e Jeremy McWilliams (Phillip Island 2000). Non è una sorpresa in senso assoluto, poiché oggi la RS-GP è apparsa estremamente a proprio agio sulla superficie scivolosa e sconnessa dell’autodromo sudamericano.
Tutto l’opposto di Francesco Bagnaia, che invece non ha proprio trovato il modo di domare una Ducati letteralmente imbizzarrita dalle gibbosità del tracciato. Il guaio è che soprattutto la sua GP22 è apparsa recalcitrante a essere domata, perché due moto di Borgo Panigale partiranno comunque dalla prima fila. Martin è stato l’unico in grado impensierire Aleix Espargarò, ma va rimarcato anche lo splendido terzo posto di Luca Marini, autore della miglior qualifica della carriera nella top-class.
Non è un problema della Ducati, ma solamente di Pecco, peraltro apparso molto nervoso. Il venticinquenne piemontese proprio non riesce a entrare in sintonia con la versione 2022 di una Desmosedici portata al successo quattro volte nelle ultime sei gare del 2021. Evidentemente Bagnaia non ha trovato un set-up adeguato e, con ogni probabilità, è stato uno dei più penalizzati dallo stravolgimento del programma. D’altronde tagliare un giorno di prove (e una serata di confronto con gli ingegneri) va a discapito di chi è in crisi, mentre aiuta chi è in grado di avere immediatamente ottime sensazioni. Il vice-campione del mondo in carica è pertanto alla ricerca del bandolo di una matassa molto intricata. In tal senso sembra di rivedere la stessa situazione di Andrea Dovizioso nel 2020, seppur per ragioni differenti. L’augurio è che in questo caso il piemontese riesca ad acciuffare il capo del gomitolo il più celermente possibile.
A proposito, San Luca è il 18 ottobre, ma per il motociclismo italiano i festeggiamenti potrebbero essere anticipati di oltre sei mesi. Marini è infatti l’unico centauro tricolore a essersi fatto valere quest’oggi. Tutti gli altri partiranno dalla quinta fila in giù, compreso il già citato Bagnaia e il leader del Mondiale Enea Bastianini, il quale appare destinato a cedere la prima posizione della classifica iridata. A chi? Occhio a Fabio Quartararo, il sesto posto nelle qualifiche odierne è figlio di circostanze sfavorevoli, materializzatesi nella forma della Ducati di Jack Miller che lo ha ostacolato in un giro buono. Il francese c’è, eccome. Domani avrà il dente avvelenato. Se ne parlerà però alle 20.00 di domenica, il sabato è tutto di Aprilia.
Foto: MotoGPpress.com