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MotoGP, Mondiale super-equilibrato e tanti pretendenti al titolo. Livello modesto o piloti alla pari?

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Il Gran Premio del Portogallo ha regalato l’ennesimo scossone nella classifica iridata di MotoGP. Dopo cinque delle ventuno gare in programma, l’equilibrio regna ancora sovrano. Fabio Quartararo e Alex Rins sono in testa alla pari con 69 punti, seguiti a 66 da Aleix Espargarò e a 61 da Enea Bastianini. Quattro piloti in otto punti rappresentano una sorta di ex aequo di massa, a dimostrazione di come nessuno sia ancora riuscito a fare davvero la differenza. D’altronde, l’unico ad aver vinto due gare, ha raccolto le briciole nelle altre tre.

Viene da chiedersi se il livello sia modesto, oppure se i valori in campo siano molto vicini. Per la verità, una dinamica non esclude l’altra. Sicuramente l’attuale situazione è figlia di una serie di circostanze verificatesi contemporaneamente. L’unico vero fuoriclasse rimasto, ovvero Marc Marquez, è menomato fisicamente. Inutile girarci attorno, il ventinovenne spagnolo è superiore a chiunque altro, ma tra il braccio martoriato e i problemi alla vista non è certo nella sua versione migliore. Al tempo stesso monta in sella a una moto rimasta più indietro rispetto a tante concorrenti dirette.

Il numero due è indiscutibilmente Quartararo. Non sarà un fenomeno come MM93, ma si pone comunque a un livello superiore rispetto a chi di cognome non fa Marquez, lo dicono i risultati degli ultimi anni. Il francese, però, si trova a condurre una Yamaha in crescita, ma con ancora tanti difetti da correggere, soprattutto in tema di motore. Insomma, il centauro più forte e il suo vice devono fare i conti con zavorre più o meno pesanti. Ecco il perché del grande equilibrio.

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I valori, poi, diventano fluidi. Con tutto il rispetto per Aleix Espargarò, se uno come lui, che non aveva mai vinto un GP prima del 2022, si trova in lotta per il Mondiale, significa che il livello medio non è poi così alto. Al tempo stesso se Enea Bastianini, in sella a una moto del 2021, bagna il naso a tutti i compagni di marca dotati di una Desmosedici più evoluta, vuol dire che per emergere in questo momento contano soprattutto la fiducia e il giusto feeling con il mezzo meccanico. Esattamente ciò che manca a Francesco Bagnaia, per potenziale forse l’unico in grado di avvicinarsi a Quartararo, almeno se ogni cosa gli gira per il verso giusto, come avvenuto a fine 2021.

Chi si frega le mani è Dorna. Avere un Mondiale incertissimo, con sei moto diverse e una dozzina di piloti potenzialmente in grado di vincere, è quanto di meglio ci possa essere per chi ha come obiettivo principale lo spettacolo in pista. Quello, in una MotoGP povera di talento, almeno non manca.

Foto: MotoGPpress.com

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