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Nuoto
Nuoto, da Riccione a Budapest: primo viaggio per le stelle azzurre con vista su Parigi 2024
Raccontare le stelle azzurre del nuoto qualche tempo fa era esercizio tutto sommato veloce: anche nei momenti d’oro per l’Italia, post Giochi Olimpici di Sydney, gli elementi da medaglia o da finale in un consesso mondiale si contavano sulle dita di una mano, qualche rara volta di mani ne potevano servire un paio ma oggi ci si stanca quasi a contarle perché l’Italia dopo Rio ha intrapreso un percorso di crescita che sembra inarrestabile e ogni anno aggiunge qualche stellina al suo firmamento: una situazione che permette a tutto l’ambiente di affrontare senza piagnistei, anzi, con enormi attese, il primo campionato italiano primaverile senza la stella più grande che ha brillato per 20 anni sul cielo azzurro, Federica Pellegrini.
E’ importante dire che ci si avvia verso un’estate senza atleti russi in gara e sia a livello mondiale ma soprattutto in vista degli Europei di Roma, tutto questo peserà in modo enorme sulla distribuzione delle forze con l’Italia che dovrà recitare il ruolo di squadra da battere, foirse assieme ad Olanda e Gran Bretagna, nel medagliere.
E’ un’estate strana, con due eventi di grande portata ravvicinati (a giugno i Mondiali di Budapest, ad agosto gli Europei a Roma) e non è escluso che qualche elemento di punta della nazionale azzurra faccia delle scelte che, giocoforza, qualora vengano fatte, saranno tutte orientate a rendere al massimo durante gli Europei in casa. Vediamo dunque cosa si può attendere dai medaglisti delle ultime due stagioni.
STILE LIBERO UOMINI. Alessandro Miressi è l’uomo di punta delle gare veloci. Ormai ha raggiunto un livello e una continuità che gli permettono di essere inserito fra i grandi protagonisti in particolare dei 100 stile libero dove cercherà di stazionare sul 47” basso che gli ha permesso di fare incetta di grandi risultati lo scorso anno. Può ancora migliorare e non si pone limiti, questa potrebbe essere una stagione di ulteriore crescita in cui ha le potenzialità di giocarsi qualcosa di molto interessante a livello individuale. Il torinese, poi, è il motore di tante staffette, almeno quattro: 4×100 stile libero uomini, le due miste e la 4×100 mista uomini con cui lo scorso anno sono arrivate medaglie olimpiche, europee e in vasca corta. Il suo apporto nel finale è sempre decisivo.
Lorenzo Zazzeri, come Miressi, sta raggiungendo livelli elevatissimo. E’ ormai l’uomo di riferimento in Italia per i 50 stile libero ma anche sui 100 ha cartucce da sparare e anche lui è determinante nelle staffette veloci. La sua condizione è fondamentale per la squadra e può regalargli grandi soddisfazioni individuali.
Thomas Ceccon è sempre a cavallo tra lo stile libero e il dorso. Avrebbe voluto fare di più in prospettiva Budapest ma il Covid lo ha bloccato in piena preparazione e dunque si limiterà alle gare dello scorso anno. Nei 100 dorso va per una medaglia individuale ma può essere importantissimo sia per le staffette a stile libero, sia per quelle miste dove può ricoprire qualsiasi ruolo alla bisogna con efficacia. Se sta bene è competitivo anche a livello individuale nei 100 stile libero e ha tanta voglia di dimostrarlo.
Il 2022 può e deve essere l’anno del riscatto di Gabriele Detti. Troppa la sfortuna che ha perseguitato il livornese nelle ultime stagioni. Prima il problema alla spalla e poi la malattia che gli ha impedito di affrontare al meglio l’annata olimpica. Ci riprova, con rinnovata fiducia e con tanta rabbia in corpo. Ha talento e forza per poter riuscire a ritrovare se stesso e i risultati di prestigio di cui è costellata la sua carriera.
A proposito di rabbia in corpo anche l’ex gemello diverso di Gabriele Detti, Gregorio Paltrinieri ne ha accumulata a sufficienza per poterla scaricare in acqua, non solo della piscina. Il modenese ha dimostrato in acque libere di essere già in condizione e, se vorrà prendersi più titoli possibile, questa condizione andrà mantenuta fino ad agosto inoltrato. Non è facile ma lui sa e lui può, con l’aiuto del tecnico Fabrizio Antonelli e di uno staff di primo ordine.
STILE LIBERO DONNE. Per ora la star è una sola e risponde al nome di Simona Quadarella, in attesa che arrivi qualche altra ragazza giovane a tenere alto il nome azzurro in gare che di azzurro si sono colorate spesso nelle ultime stagioni grazie anche e soprattutto a Federica Pellegrini. La romana ha come obiettivo essere grande protagonista nella piscina di casa agli Europei. Ha vinto gli ultimi sei titoli consecutivi dai 400 ai 1500 nel campionato continentale e non disdegnerebbe di arrivare a quota nove. Non arriva al massimo ai Campionati Italiani ma non è una novità. La condizione la troverà al momento giusto e l’impressione è che una seconda parte della scorsa stagione vissuta senza pigiare troppo sull’acceleratore dopo la spasmodica rincorsa al podio olimpico, possa avergli fatto bene.
DORSO UOMINI. E’ uno dei settori in maggiore fermento con almeno un tris di atleti in grado di giocarsela ad altissimo livello. Detto di Thomas Ceccon che può puntare al massimo nei 100, va verificato il processo di trasformazione di Lorenzo Mora che ha strabiliato sia agli Europei sia ai Mondiali in vasca corta ma era piaciuto anche nella stagione della vasca lunga e potrebbe stupire nuovamente tutti con prestazioni di altissimo livello dai 50 ai 200 dorso.
Da verificare, dopo l’esplosione agli Europei in vasca corta di Kazan e un Mondiale leggermente al di sotto delle aspettative, anche la crescita di un atleta dalle grandi potenzialità come Michele Lamberti che ha tutte le caratteristiche per disputare una stagione di altissimo livello se trova la continuità e l’efficacia dello scorso anno. La prova del nove arriverà subito, a Riccione in vasca lunga dove è già stato capace di aggiudicarsi da outsider un titolo italiano due anni fa nel dorso. Può fare molto bene anche nella farfalla veloce.
DORSO DONNE. Margherita Panziera è uno dei grandi talenti ed enigmi al tempo stesso del nuoto italiano. Ha potenzialità elevatissime, lo ha dimostrato nuotando tempi di livello straordinario sui 200 dorso prima di tutto ma anche sui 100. E’ campionessa europea in lunga in carica nella distanza doppia e vice-campionessa sui 100 ma quando gli orizzonti si allargano e il campo partenti si fa più titolato, tende a soffrire il confronto. E’ successo così a Gwangju, è successo così a Tokyo ma la specialista veneta ci riprova perché sa di valere un posto nell’elite mondiale della specialità e di potersela giocare con le campionesse del dorso che in questo momento sono in grado di sfoderare prestazioni stratosferiche. Non mollare, anche quando tutto sembra difficile, è un atto di forza.
RANA UOMINI. In attesa di nuovi ingressi nella categoria delle stelle visto il fermento della specialità in Italia, per ora l’uomo da medaglia nella rana maschile è uno solo e risponde al nome di Nicolò Martinenghi. Il suo processo di crescita mentale e di solidità agonistica è completato ma può ancora migliorare rispetto alle vette toccate l’anno scorso quando è riuscito ad essere competitivo da marzo fino a dicembre, su tutti i fronti ed ha portato a casa una medaglia individuale e una in staffetta ai Giochi di Tokyo, destinate ad entrare nella storia del nuoto italiano. Riparte da lì e anche da avversari di livello elevatissimo, anche se inizialmente ne mancherà uno di qualità come Ilya Shymanovich, bielorusso dai mille duelli, spalla a spalla con Martinenghi. Bisognerà vedere come il fenomeno Peaty rientrerà alle gare dopo aver staccato la spina per tanto tempo ma quando si parla di fenomeni non ci si deve stupire di nulla.
RANA DONNE. Qui il traffico è ancora sostenuto. Tre erano le stelle della rana azzurra e tre sono destinate a rimanere anche dopo l’estenuante stagione olimpica che ha segnato il passo in questa specialità proprio nell’occasione più importante a Tokyo, dove la sola Martina Carraro è riuscita a rendere al meglio centrando il posto in finale. Quest’anno si va per provare a risalire sul podio mondiale e, perché no, per dominare in Europa.
Benedetta Pilato difende l’argento mondiale nei 50 di Gwangju, conquistato a 14 anni ma vuole addirittura di più. Punta ad essere protagonista anche nei 100 e ha lasciato già intravedere ottime cose ai campionati giovanili. E’ cambiata nel fisico e anche nella mente, come è giusto che sia per una ragazza che passa da 16 a 17 anni ma sembra aver già adottato le soluzioni tecniche giuste per il nuovo assetto che le permettano di esaltare le sue caratteristiche e di trarre il massimo dal ritmo che è in grado di tenere in acqua.
Arianna Castiglioni ha vissuto un 2021 in altalena. La mancata qualificazione alla gara individuale a Tokyo, le medaglie europee, argento in vasca lunga nei 100 e oro in vasca corta nei 50, gli attestati di stima di tutto l’ambiente, non sono sicuramente bastati a lenire la delusione per l’assenza nella gara più importante. La rabbia che si porta in corpo la può utilizzare al meglio in acqua e magari l’obiettivo per il 2022 può essere trovare anche quella continuità di rendimento che non sempre è riuscita ad avere nelle scorse stagioni, con gare straordinarie alternate a prestazioni al di sotto delle aspettative. Tutto questo in vista della volata per Parigi 2024.
Martina Carraro negli ultimi tre anni ha centrato tutti gli obiettivi che si era fissata, compresa la finale olimpica. Ha vinto medaglie in vasca lunga e in corta ma sa bene di avere ancora frecce al proprio arco, magari da qui a Parigi, magari anche oltre. A Imola ha trovato la sua dimensione, lavora con gioia e con determinazione che si intrecciano nel carattere della ranista genovese. La battaglia è aperta, ripetersi non sarà facile ma nel 2022 ci sono da difendere ben tre podi: il bronzo europeo nei 100 conquistato l’anno scorso a Budapest, il bronzo mondiale nei 100 di Gwangju e l’oro nell’Europeo in vasca corta conquistato a Kazan. Se non è uno stimolo questo…
FARFALLA UOMINI. Mai dire mai, se si parla di nuoto italiano. Matteo Rivolta, proprio quando la sua carriera sembrava volgere al termine con qualche rimpianto, ha cambiato idea, ha continuato a lottare e l’Italia, grazie a lui, si ritrova uno specialista della farfalla di tutto rispetto, che vuole confermare in vasca lunga i grandi risultati ottenuti nell’inverno scorso in vasca corta con medaglie a grappoli.
Federico Burdisso riparte dai due bronzi olimpici nei 200 farfalla e nella 4×100 mista a Tokyo e dalle due medaglie, argento nei 200 farfalla e bronzo nella 4×100 mista, agli Europei di Budapest in una stagione in cui è chiamato a consolidare la sua posizione di leadership prima in casa, visto l’assalto di un arrembante Alberto Razzetti e poi a livello mondiale dove il faro resta sempre l’ungherese Milak. Alternare gli impegni scolastici a quelli natatori fin qui gli ha fatto bene perché la crescita è stata costante ed il giovane torinese allenato da Simone Palombi è stato in grado di conquistare risultati di altissimo livello, rispondendo presente ogni volta che è stato chiamato in causa. Quest’anno potrebbe salire un ulteriore gradino.
FARFALLA DONNE. Elena Di Liddo ci riprova. Se il fisico la sorregge, se potrà lavorare come vuole e come sa, potrà ripartire da quel quarto posto mondiale nei 100 farfalla che l’ha rilanciata nel 2019 dopo una prima parte di carriera fra alti e bassi. E se c’è una staffetta di qualsiasi tipo si può stare sicuri che da lei si otterrà sempre il massimo possibile. A stimolarla ritroverà l’avversaria di sempre, Ilaria Bianchi: anche qui, se il fisico la sorregge, ci potrebbe essere un traguardo da leggenda da tagliare, la quinta partecipazione olimpica consecutiva.
MISTI DONNE. Ilaria Cusinato sembrava essere riuscita a ritrovare la qualità che la spinse in alto tra i 2017 e il 2018 quando giovanissima si andò a prendere tre medaglie europee tra vasca corta e lunga. Le potenzialità sono elevatissime: la speranza, però, è che il fisico la sorregga e che arrivi quell’ultimo scatto mentale che la porti ad essere consapevole delle sue potenzialità e il gioco potrebbe essere fatto. In questo caso non sarà così perchè l’azzurra, a causa di una brutta influenza, salterà gli Assoluti. Sara Franceschi ha fatto un salto di qualità enorme lo scoro anno. E’ salita sul podio continentale, Ha partecipato da protagonista ai Giochi Olimpici e ha tutte le carte in regola per ripetersi o addirittura migliorarsi.
MISTI UOMINI. Una delle star del 2021, uno dei più attesi nel 2022. Alberto Razzetti è l’uomo nuovo del nuoto azzurro che un anno fa era considerato un buon prospetto ed ora è uno dei grandi protagonisti delle gare dei misti e dei 200 farfalla a livello mondiale. In vasca corta la sua crescita è stata devastante, a tal punto da riuscire ad essere uno dei pochi in grado di battere l’ungherese Milak sui 200 farfalla e da conquistare l’oro mondiale nella stessa specialità. Agli Europei in lunga è stato argento nei 200 e bronzo nei 400 misti nei quali non aveva nemmeno il tempo di iscrizione e di cui ha disputato la finale olimpica. Uno così ha potenzialità illimitate e l’impressione è che quest’anno possa crescere ancora e tagliare traguardi molto importanti.
Foto Lapresse