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Pagelle Inter-Milan 3-0: Lautaro Martinez illumina San Siro, si rivede il vero Barella, primo acuto per Gosens

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Con la doppietta di Lautaro Martinez ed il gol di Robin Gosens l’Inter di Simone Inzaghi supera 3-0 il Milan di Stefano Pioli nel derby valido per il ritorno della semifinale di Coppa Italia 2021-2022 di calcio. Dopo lo 0-0 dell’andata i nerazzurri staccano dunque il biglietto per la finale di Roma dove attenderanno la vincente del match di domani tra Juventus e Fiorentina. Le pagelle di OA Sport.

INTER

Handanovic: 6,5. Prima frazione di gioco in cui è assoluto protagonista, salva al 27′ su Leao chiudendo sul primo palo con il piede ed al 30′ su Saelemaekers quando si distende per deviare il destro da fuori del belga indirizzato all’angolino.

Skriniar: 6,5. Vince il confronto diretto con Giroud, dalle parti dello slovacco proprio non si passa.

De Vrij: 6. Coordina la difesa nerazzurra con una prova diligente al centro della linea.

Bastoni: 6,5. Prestazione priva di particolari sbavature in copertura, fornisce un costante apporto in fase offensiva, esce affaticato nel finale (dal 34′ st D’Ambrosio: s.v.).

Darmian: 6,5. Passano tre minuti e con un preciso traversone dalla destra offre a Lautaro il pallone che sblocca il risultato, con il passare dei minuti soffre la progressiva spinta di Theo Hernandez pur senza scomporsi.

Barella: 6,5. Sembra tornato il motorino inesauribile dei tempi migliori, si propone ripetutamente risultando anche prezioso in fase difensiva.

Brozovic: 6. In mediana fa buon filtro nel corso della prima frazione di gioco, cala di intensità nella ripresa, all’82’ serve l’assist per il tris di Gosens che fa partire i titoli di coda sul match.

Calhanoglu: 6. Si rende protagonista di numerose sgroppate palla al piede, uomo dei calci piazzati, esce a poco più di un quarto d’ora dal termine (dal 28′ st Vidal: 6,5. Entra e si mette a disposizione della squadra contribuendo alla difesa del vantaggio acquisito, è lui a far partire l’azione che porta al terzo gol).

Perisic: 6,5. Sulla corsia di sinistra spinge con assiduità fin dalle prime battute, Mariani lo grazia al 30′ quando meriterebbe forse un giallo per un intervento in scivolata al limite su Theo Hernandez, salva sulla linea su Kessiè al 39′ (dal 34′ st Gosens: 7. Gli servono tre minuti per trasformare in gol il cross basso dalla destra di Brozovic firmando il primo centro in maglia Inter che scrive la parola fine sul derby).

Correa: 6,5. Al 40′ offre a Lautaro il pallone del raddoppio, prezioso tatticamente, procura l’ammonizione di Theo Hernandez al 35′, lascia il campo nel corso del secondo tempo (dal 26′ st Sanchez: 6. Contribuisce al successo nerazzurro nel quarto d’ora conclusivo).

Lautaro Martinez: 7,5. Dopo tre minuti sblocca il derby con un super destro al volo in girata su assist di Darmian che non lascia scampo a Maignan, raddoppia al 40′ con un preciso tocco sotto su imbeccata di Correa, è una spina nel fianco costante nella retroguardia rossonera, esce nella ripresa tra gli applausi della San Siro nerazzurra (dal 26′ st Dzeko: 6. Uno spezzone nel finale in cui funge da riferimento).

All. Inzaghi: 7. Riporta l’Inter in finale di Coppa Italia undici anni dopo l’ultima volta (Inter-Palermo 3-1 nella stagione 2010-2011) con una gara interpretata alla perfezione sul piano tattico. Milan colpito e tramortito dopo averlo lasciato sfogare per una buona mezz’ora nella prima frazione di gioco.

MILAN

Maignan: 6. Sulla prodezza balistica di Lautaro Martinez può veramente poco, privo di particolari responsabilità anche sul raddoppio nerazzurro.

Calabria: 6. Nelle prime fasi di gara soffre Perisic, particolarmente ispirato, per poi prendergli le misure, si fa apprezzare in quanto ad abnegazione e sacrificio con le frequenti diagonali a supporto dei compagni di reparto (dal 28′ st Gabbia: s.v.).

Kalulu: 5. Là dietro si balla che è un piacere, si prende qualche rischio di troppo in fase di costruzione della manovra dal basso. Sua la posizione di offside che porta all’annullamento del gol del possibile 2-1 di Bennacer.

Tomori: 5,5. Lautaro Martinez gli fa vedere i sorci verdi, con l’ex Chelsea che sembra faticare più del dovuto nel duello con l’argentino.

Theo Hernandez: 6. Primo quarto d’ora in cui resta leggermente coperto, poi inizia a spingere come sa riuscendo a creare più di una situazione pericolosa. Ammonito al 35′ per un fallo di gioco su Correa.

Bennacer: 5,5. Non riesce a reggere il passo dei diretti avversari rendendosi protagonista di più di qualche indecisione in regia. Al 66′ si vede annullare dal VAR il gol che avrebbe riaperto la partita per un fuorigioco di Kalulu (dal 28′ st Krunic: s.v.).

Tonali: 6. Si fa apprezzare con una regia dinamica e con i continui inserimenti, come al 31′ quando solo Giroud mura (involontariamente) il suo piatto destro a botta sicura, sacrificato ad inizio ripresa da Pioli per un nuovo disegno tattico (dal 1′ st Brahim Diaz: 5,5. Entra con l’argento vivo addosso ma a lungo andare non riesce a creare più di tanto).

Saelemaekers: 6. Offre più di qualche spunto interessante, ci prova al 30′ con un destro da fuori che Handanovic si distende per respingere, dopo l’intervallo resta negli spogliatoi (dal 1′ st Messias: 5,5. Entra per cercare di vivacizzare il reparto offensivo, senza riuscirci).

Kessiè: 6. Dapprima schierato da trequartista offensivo nel 4-2-3-1 di Pioli, viene arretrato in mediana ad inizio ripresa dopo l’uscita di Tonali, è il primo a provarci all’11’ con un destro da poco oltre il limite che si spegne sull’esterno della rete, al 39′ non riesce a spingere in rete un pallone vagante nell’area piccola.

Leao: 6. Quando si accende è imprendibile, va vicino al gol al 27′ con un sinistro in progressione sul quale Handanovic chiude bene il primo palo con il piede (dal 41′ st Lazetic: s.v.).

Giroud: 5. Non riesce praticamente mai ad incidere, murando anche involontariamente il piatto destro di Tonali al 31′.

All. Pioli: 5,5. Il Milan crea ma non riesce a concretizzare nel primo tempo mentre nella ripresa dopo una fiammata iniziale la reazione è troppo flebile, da rivedere le gestione delle sostituzioni. L’eliminazione di stasera dovrà servire da motivazione ulteriore nella corsa Scudetto.

Foto: LaPresse

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