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Andrea Gaudenzi: “Tanti invidiano il tennis italiano: si parla molto di tutti gli azzurri”

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Intervistato da Sky Sport prima della partita tra Jannik Sinner e Andrey Rublev al Masters 1000 di Montecarlo, Andrea Gaudenzi, Presidente dell’ATP, ha parlato inizialmente del suo programma in via di approvazione per una diversa suddivisione dei proventi (50-50% tra tornei e giocatori sopra il prize money), per poi passare ad altri temi molto importanti, tra cui quello della condotta dei giocatori. 

Gaudenzi ha spiegato quanto sia importante avere un codice di comportamento unico e condiviso tra ATP, WTA e ITF e ha poi affermato: “Oggi ci sono più realtà diverse, con difformità che dobbiamo superare in modo da aver un unico riferimento Si esagera in campo? Non è accettabile quando la condotta di un tennista può essere pericolosa per qualcuno. Magari quando uno si sfoga con se stesso, senza arrivare ad un eccesso, può essere forse tollerato. Tuttavia non è bene arrivare a reazioni eccessive”.

Il tennis italiano sta vivendo un momento davvero felice. “Ci stanno invidiando in tanti, non dico tutti, ma in giro per il mondo ora si parla molto dei nostri ragazzi – ha dichiarato il Presidente dell’ATP – Jannik, Lorenzo, Matteo e tutti gli altri, ce li invidiano. Abbiamo altri 4 anni di Finals a Torino. È importante avere tennisti forti in Europa, visto che la metà dell’audience mondiale nel tennis è europea”.

Masters1000 Montecarlo 2022, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas ai quarti, fuori Ruud e Musetti

Gaudenzi ha poi parlato dalle difficoltà politiche causate dalla guerra: “È un momento complesso, c’è l’emotività del momento. Sono in contatto con tennisti come Andrei Medvedev, che è a Kiev. Non c’è risentimento dei tennisti ucraini contro i colleghi russi. Si cerca la pace, ma i tennisti vivono all’estero tutto l’anno, quindi gli stessi russi sono tristi per la situazione. Wimbledon può decidere di non far giocare i tennisti russi, sono indipendenti, dal nostro punto di vista ne parleremo col player council”.

Il Presidente dell’ATP ha concluso evidenziando le differenze tra i giocatori attuali e quelli del passato: “Rispetto ai miei tempi i giocatori sono ancor più professionisti, più attenti ai dettagli. Oggi tutti girano con team nutriti, c’è meno amicizia e cameratismo rispetto a quando giocavo io, forse noi ci siamo divertiti un po’ di più, non dico come tennis ma come vita sul tour”.

Foto: LaPresse

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