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Tennis, Boris Becker condannato per bancarotta fraudolenta: in libertà fino all’appello

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Novità importanti riguardano Boris Becker. Il sei volte vincitore Slam, infatti, è stato giudicato colpevole di bancarotta fraudolenta dalla Southwark Crown Court di Londra nel processo di prima istanza che ha avuto inizio lunedì 21 marzo. L’ex campione di tennis tedesco era stato accusato di aver nascosto al fisco diverse proprietà e all’incirca due milioni di euro, oltre ad aver trasferito ingenti cifre su svariati altri conti. Ad accompagnare queste accuse, anche quelle relative al non aver rispettato alcuni obblighi di divulgazione informativa, in particolar modo di natura bancaria, relativi al suo patrimonio.

Vero è che, come riportano i quotidiani britannici, Becker è stato scagionato dagli altri 20 reati riconosciutigli in un primo momento, inclusa la mancata consegna di nove trofei della sua carriera, tra cui vi sono anche quelli vinti all’All England Club nel 1985 e nel 1989, senza dimenticare quelli legati ai successi di Melbourne Park nel 1991 e nel 1996 e l’oro alle Olimpiadi di Barcellona ’92.

Non si tratta di una novità se si parla dei guai fiscali per Becker. Nel 2002 gli fu comminata una condanna a due anni di carcere (pena sospesa) ed anche un multa di 500.000 euro per evasione fiscale e poi nel 2017 fu dichiarato fallito, costretto a mettere all’asta una settantina di cimeli della sua carriera per ripagare l’enorme debito da lui contratto. Pertanto, questa condanna si tratta solo dell’ultimo capitolo.

Foto: LaPresse

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