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Tennis, Elina Svitolina propone una deroga: “A Wimbledon russi contrari a Vladimir Putin”

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Non sono mancate le reazioni dopo la decisione dell’organizzazione di Wimbledon di escludere giocatori e giocatrici di Russia e Bielorussia dai Championships. Il duro ban annunciato ieri, in linea con quanto affermato dall’Esecutivo di Boris Johnson relativamente alle sanzioni a carico di quei Paesi fautori e a sostegno dell’azione militare in Ucraina, ha alimentato non poche discussioni sul tema “sport-politica”.

In linea con quanto stabilito dagli organizzatori dei Championships ,Elina Svitolina, attuale n.25 del ranking WTA, che ieri aveva affermato sui suoi social: “Le organizzazioni dovrebbero sottoporre gli atleti russi e bielorussi a tre semplici domande, in cui dichiarano di essere contrari alla guerra e ai regimi dei loro Paesi. In caso di non risposta, giusta l’esclusione. Il silenzio è complicità agli oppressori“.

In un’intervista concessa alla BBC, la giocatrice ucraina ha poi ampliato il suo pensiero, parlando anche di una sorta di deroga: “Non vogliamo che siano tutti esclusi. Se i giocatori non criticano pubblicamente il governo russo, è giusto non farli giocare. Vogliamo che facciano sentire la loro voce, che si schierino con il governo russo o con il resto del mondo. Questo per me è il punto centrale“.

La WTA si oppone fermamente all’esclusione di russi e bielorussi a Wimbledon

Svitolina ha poi risposto alla condanna della decisione di ATP e WTA: “Hanno preso una posizione rapidamente come avremmo voluto. Abbiamo visto che sono state imposte sanzioni ai cittadini russi. Perché i tennisti devono essere trattati in maniera diversa? Non penso che sia giusto. Ci sono molti tennisti russi che possono fare di più. Posso contarli su una mano quelli che mi hanno chiesto come sto, o come sta la mia famiglia. E’ una situazione che mi rende molto triste, perché sono colleghi che incontri tutte le settimane in giro per il mondo“.

Foto: LaPresse

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