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Tennis, Iga Swiatek: “Gioco meglio quando non vedo il punteggio. Numero 1? Resto la stessa persona”
Per Iga Swiatek il Sunshine Double è realtà, grazie al 6-4 6-0 con cui ha regolato la giapponese Naomi Osaka in quel di Miami nella finale del terzo WTA 1000 della stagione. La polacca corona così la sua parabola che l’ha portata al numero 1 del mondo.
Queste le sue parole dopo la partita: “Mi sono mantenuta concentrata e tranquilla, perché sapevo di avere un lavoro da finire. Anche se era la finale, l’ho trattata come una partita in più. Credo sia stato il meglio che potevo fare, non mi piace mettermi pressione. Gioco il mio miglior tennis quando non vedo il punteggio e tratto ogni punto alla stessa maniera. Dovevo mantenermi disciplinata e concentrata sul gioco, non potevo permettermi di pensare ad altro. Alla fine mi sono sentita sollevata. Mi sorprende esser stata capace di vincere tutte queste partite. Avevo molti dubbi a inizio torneo“.
E su Osaka: “Sicuro che sarà una gran rivalità, nel senso buono. Andremo a competere tra di noi e ci servirà come motivazione per migliorare. Naomi è molto gentile, umile e con i piedi per terra. Credo possa giocare a un gran livello, è una grande giocatrice. Mi rende felice che sia stata capace di star meglio per competere al livello più alto, al quale credo appartenga. Giocare la finale contro di lei è qualcosa di emozionante. Sapeva che tutto il mondo avrebbe visto la partita. Ho voluto dare il meglio di me perché la gente si sentisse soddisfatta“.
Sul ruolo di nuova numero 1: “Resto la stessa persona, la stessa Iga. Voglio restare così. I miei grandi idoli sono sempre quelli. Non mi va che questo mi cambi in negativo. Chiaramente, mi da molta forza e soddisfazione“.
Sta arrivando la stagione sul rosso: “Mi trovo bene. L’ultima volta che ci ho giocato è stata quasi un anno fa. Per me è più divertente giocare sul rosso. Ho sempre quelle motivazioni extra prima del Roland Garros. Voglio averle anche quest’anno. Lavorerò duro, vedremo i risultati. Non posso promettere niente“.
Foto: LaPresse