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Tennis, Novak Djokovic: “Non mi era mai capitato di rimanere così senza energie. Parigi resta l’obiettivo e competerò al meglio”

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Novak Djokovic non ha ancora vinto un torneo nel 2022 e l’occasione di conquistare il primo titolo dell’anno è sfumata anche davanti al suo pubblico. Il numero uno del mondo, infatti, è stato sconfitto dal russo Andrey Rublev nella finale dell’ATP di Belgrado, crollando totalmente nel terzo set, perso addirittura per 6-0. Questo il commento di Djokovic alla partita di ieri, come viene riportato da Ubitennis: “Ero positivo, giocavo la finale davanti alla mia gente ed è stata una sfortuna che nel terzo set io non abbia potuto esprimere più lotta. Ma congratulazioni ad Andrey per aver giocato un’altra grande settimana, è il top sui nervi, tra i migliori giocatori al mondo per una ragione. Penso che mi servirà per continuare la stagione sulla terra. Le cose stanno migliorando, piano, ma di sicuro, Parigi è il grande obiettivo. Spero che a Parigi sarò capace e pronto per combattere al meglio”.

Il serbo ritorna proprio sul 6-0 con cui si è concluso il match, su un set che lo ha visto completamente sparire dal campo privo di qualsiasi energia: “Non mi era mai successo come oggi, forse all’inizio della mia carriera. Non mi sono sentito stanco fino alla fine del secondo. Uscendo da alcuni medical time out, ho cambiato vestiti per essere pronto a combattere per un altro set e mi sono sentito così solo per un paio di giochi. Non è una cosa molto piacevole da vedere per le persone sul campo, perché so che volevano che combattessi e provassi a vincere. Ma questa volta non dipendeva da me”.

ATP Belgrado 2022, Djokovic rimanda il suo primo titolo della stagione: in finale vince Rublev in tre set

Djokovic si è esposto in prima persona sulla questione che ha riguardato l’esclusione da Wimbledon dei giocatori russi e bielorussi: “In una guerra c’è molta più sofferenza che perdere l’opportunità di giocare per soldi e fare quello che sai per il tuo lavoro. La vita è più importante di ogni cosa. Noi parliamo di sport, e in questa situazione sfortunatamente i giocatori subiscono le conseguenze di queste decisioni e non c’è molto che PTPA, ATP, WTA possano fare”.

Prosegue il numero uno del mondo: “Puoi solo dichiarare il problema e provare a cambiare qualcosa, ma su una più larga scala politica, i governi sono i soli a decidere o le federazioni o ogni altro ente a optare di bandire i giocatori della Russia e della Bielorussia. E non sono assolutamente d’accordo con questa decisione”.

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