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Tennis, Paolo Bertolucci: “Sinner arriverà a livelli altissimi, Musetti deve cambiare la sua programmazione”

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Jannik Sinner e Lorenzo Musetti hanno messo in mostra buone cose nel corso dell’ultimo torneo di Montecarlo. Sulla terra rossa del Principato, l’altoatesino si è spinto fino ai quarti di finale, mentre il toscano agli ottavi, comprendendo anche su quali aspetti c’è ancora molto da fare.

Sinner si è tolto la soddisfazione di battere la testa di serie n.5, Andrey Rublev, negli ottavi e nel turno successivo ha giocato punto a punto contro il n.3 del mondo Alexander Zverev. Qualche errore c’è stato, ma la sensazione è che il classe 2001 del Bel Paese sia sulla buona strada. A esserne convinto è Paolo Bertolucci, commentatore tecnico di Sky Sport ed ex grande tennista del passato. Intervistato da Ubaldo Scanagatta, Bertolucci ha chiarito alcuni aspetti del gioco di Sinner.

Mi è piaciuto molto per com’è stato in campo e per come ha gestito le varie situazioni. Poi ha pagato il fatto di avere cinque anni in meno di Zverev, meno esperienza e una percentuale di prime palle troppo bassa. Sinner deve ancora mettere su qualche chilo di massa muscolare, però è molto giovane e ha grandissime qualità. Arriverà in altissimo, in alto lo è già. Variazioni mancate? Ci ha provato qualche volta e fa indubbiamente fatica, magari con qualche drop shot. Questo perché era sempre sotto attacco, la velocità e la profondità dei colpi di Zverev gli hanno impedito anche solo di pensare ad una soluzione del genere. Ha iniziato un percorso tecnico di completamento e credo che su terra e cemento sarà competitivo. Può sbagliare qualche smorzata o qualche risposta di troppo, però io preferirei che, dovendo perdere, lo faccia così. Sono tutte cose che poi si ritroverà tra due o tre anni. Non deve raggiungere il vertice adesso: è chiaro che prima ci arriva meglio è, ma secondo me ha ancora due o tre anni di tempo“.

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E su Musetti, capace di battere un top-10 come Felix Auger-Aliassime, vi sono delle considerazioni visto il ko contro Diego Schwartzman: “Giocando quattro metri indietro non si può comandare fin da subito lo scambio. Io ripeto che, secondo me, Musetti ha un problema di programmazione: deve giocare meno tornei e allenarsi di più, progredendo in certi settori com’è normale che sia per un ragazzo così giovane. Giocando tutte le settimane penso che questi progressi facciano più fatica ad arrivare, poi non so se lui è pronto a recepire determinati cambiamenti. Il braccio c’è, ha qualità pazzesche ed è veloce, ma se non ti crei la cilindrata tra i 19 e i 22 anni poi dopo rischia di essere troppo tardi”.

A questo punto attendiamo quello che si prospetta in futuro, ben sapendo che nel tennis nulla sia così scontato.

Foto: Olycom LaPresse

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