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Wimbledon 2022, esclusi giocatrici e giocatori russi e bielorussi dai Championships!
Si era in attesa di qualcosa che fosse ufficiale e la notizia è arrivata prima del tempo. I tennisti russi e bielorussi non giocheranno il torneo di Wimbledon 2022, che comincerà il 27 giugno. Lo ha reso noto con comunicato l’All England Club. I Championships sono il primo torneo di tennis a chiudere le porte, in maniera chiara, ai rappresentanti dei due Paesi coinvolti nel conflitto bellico in Ucraina.
Questo avrà delle conseguenze importanti dal momento che giocatori e giocatrici di prima fascia saranno esclusi: il n.2 del mondo Daniil Medvedev è il primo della lista, ma vi sono anche il numero 8 Andrej Rublev, Karen Khachanov, Aslan Karatsev e il bielorusso Ilya Ivashka. Sul versante femminile il ban riguarda, tra quelle di prima fascia, Aryna Sabalenka (4 del ranking), Anastasia Pavlyuchenkova, Victoria Azarenka e Daria Kasaktina.
Come recita il comunicato ufficiale: “A nome dell’All England Club e del Comitato di Gestione dei Campionati, desideriamo esprimere il nostro continuo sostegno a tutti coloro che sono stati colpiti dal conflitto in Ucraina durante questi tempi scioccanti e angoscianti. Condividiamo la condanna universale delle azioni illegali della Russia e abbiamo attentamente considerato la situazione nel contesto dei nostri doveri nei confronti dei giocatori, della nostra comunità e del più ampio pubblico del Regno Unito in quanto istituzione sportiva britannica. Abbiamo anche preso in considerazione le linee guida stabilite dal governo del Regno Unito specificamente in relazione a organismi ed eventi sportivi. Dato il profilo nel Regno Unito e nel mondo, è nostra responsabilità svolgere la nostra parte negli sforzi diffusi del governo, dell’industria, delle istituzioni sportive e creative per limitare l’influenza globale della Russia con i mezzi più forti possibili. Nelle circostanze di tale aggressione militare ingiustificata e senza precedenti, sarebbe inaccettabile per il regime russo trarre vantaggio dal coinvolgimento di giocatori russi o bielorussi nel torneo. È quindi nostra intenzione, con profondo rammarico, rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi al torneo 2022“.
Una chiusura però non totale, legata all’andamento della guerra: “Se le circostanze cambiano sostanzialmente da qui a giugno, prenderemo in considerazione e risponderemo di conseguenza. Accogliamo con favore anche la decisione della LTA di rifiutare le iscrizioni di giocatori russi e bielorussi agli eventi del Regno Unito per garantire che il tennis britannico offra un approccio coerente per tutta l’estate“, viene specificato nella nota.
Le reazioni rispetto a questa decisione (eventuale) nelle ore precedenti c’erano già state. Il presidente della WTA, Steve Simon, aveva dichiarato alla BBC, “Credo che i singoli atleti non dovrebbero essere penalizzati dalle decisioni di un regime autoritario che sta facendo cose orribili. Noi non sosterremo la scelta di far pagare ai cittadini russi le conseguenze di una decisione presa dal governo”. Nello stesso tempo, il n.1 dell’ATP, Andrea Gaudenzi, aveva parlato a Sky Sport di dialogo costante tra le parti: “Wimbledon ha il potere di mettere dei veti, perché ha una governance indipendente. Noi come ATP porteremo le nostre ragioni, così come farà l’Associazione giocatori“.
Un’esclusione questa che rimanda a qualcosa accaduto nel 1946. In quell’edizione, oltre ai tennisti tedeschi e giapponesi, non poterono partecipare anche gli italiani anche se avevano già giocato altri tornei in Svizzera quell’anno. La Federazione internazionale aveva escluso l’Italia, che rientrò solo nel 1948, come ricordato nel libro “Giochi Diplomatici. Sport e politica estera nell’Italia del secondo dopoguerra“, di Nicola Sbetti.
Foto: LaPresse