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Ciclismo: arriva il comunicato dell’UCI riguardante la questione Gazprom Rusvelo

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Gli appelli sono costanti, la questione non è stata ancora risolta. Ieri l’intervento del CPA, stamattina i braccialetti azzurri con scritto “Why?” (“Perché?”) di tanti dei corridori presenti al via della sedicesima tappa del Giro d’Italia, compresa la Maglia Rosa Richard Carapaz. La questione Gazprom Rusvelo, squadra russa ma con corridori di tutte le nazionalità, bloccata a causa della guerra, non è stata ancora risolta.

In tarda serata è arrivato un comunicato di risposta dell’UCI.

Non appena la Russia ha invaso il territorio ucraino, in violazione della Tregua Olimpica, l’UCI ha adottato misure forti, sulla scia di quelle adottate dal CIO qualche giorno prima, volte a garantire l’integrità e la sicurezza delle competizioni sportive e il rispetto dei valori olimpici. In particolare, il 1° marzo l’UCI ha revocato lo status di squadra UCI a tutte le squadre russe e bielorusse.

Una di queste squadre era l’UCI ProTeam (2a divisione) Gazprom – RusVelo. Inoltre, l’UCI ha adottato una seconda misura che ha colpito direttamente la squadra, quella di dichiarare lesiva dell’immagine del ciclismo qualsiasi sponsorizzazione da parte di società o marchi russi e bielorussi.

Ai sensi dell’articolo 1.1.089 del Regolamento UCI, qualsiasi esibizione dello sponsor Gazprom, così come il nome RusVelo, è quindi vietata in tutte le manifestazioni del Calendario Internazionale UCI fino a nuovo avviso.

L’UCI è consapevole del fatto che, a seguito di quest’ultima misura, in particolare, lo sponsor principale ha risolto il suo contratto con la squadra, lasciando l’agente pagatore incapace di garantire il finanziamento della squadra per la stagione 2022. Di fronte a questa difficile situazione per gli atleti, l’UCI ha immediatamente informato l’agente pagatore delle possibili soluzioni e condizioni per il ritorno alle competizioni.

Riguardano principalmente la nazionalità della squadra, che può subire modifiche data la domiciliazione dell’agente pagatore in Svizzera, e la capacità finanziaria della squadra. Tali condizioni restano valide e verranno prese in considerazione nella determinazione di eventuali richieste dell’agente pagatore. Oltre alle informazioni fornite alla squadra in merito ad un possibile ritorno in gara, l’UCI ha risposto anche a tutte le comunicazioni e richieste dei corridori.

Le richieste avanzate all’UCI – sia dalla squadra che dai corridori – non potevano purtroppo essere prese in considerazione in quanto richiedevano all’UCI di sostenere i costi della squadra.

In merito alla tutela dei corridori, l’UCI ha ricordato a loro e alle Cyclistes Professionnels Associés (CPA) l’esistenza di una fideiussione bancaria imposta dal Regolamento UCI che consente di coprire tre mensilità di stipendio per tutti i corridori e il personale in caso di inadempimento pagamento.

Nonostante diversi solleciti di questa possibilità ai corridori e al CPA, l’UCI non ha, ad oggi, ricevuto alcuna richiesta in merito e non è informata sullo stato di pagamento degli stipendi. Inoltre, a seguito della decisione del Comitato Direttivo dell’UCI del 1° marzo, è stata concessa ai corridori interessati una deroga al regolamento sui trasferimenti al fine di consentire loro di cambiare squadra in qualsiasi momento durante la stagione e facilitare così il proseguimento della loro carriera in un’altra squadra.

Alcuni corridori della squadra hanno approfittato di questa disposizione per unirsi ad altre squadre UCI. Dal 1° marzo l’UCI non ha mai smesso di comunicare regolarmente con le squadre interessate e di rispondere a tutte le loro richieste e a quelle dei loro corridori. L’UCI resta a disposizione della direzione della squadra e dei corridori per lavorare con loro verso la migliore soluzione possibile.

Foto: Lapresse

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