Calcio
Conference League, Angelo Mangiante: “La Roma deve puntare su qualità e fattore Mou, occhio alla mente libera del Feyenoord”
Questa sera l’Italia potrebbe tornare a vincere una Coppa europea a livello calcistico. La Roma, infatti, sfiderà il Feyenoord all’Arena Kombëtare di Tirana (Albania) nella Finale della prima edizione della Conference League. La terza competizione continentale per club potrebbe spezzare un digiuno che, per le squadre di casa nostra, dura ormai dal lontano 2010, mentre per la compagine giallorossa si tratterebbe del primo alloro europeo dopo una Coppa delle Fiere e una Coppa Anglo-Italiana. Per analizzare quello che potremmo vedere in campo (dalle ore 21.00), non potevamo trovare miglior interlocutore di Angelo Mangiante, giornalista di Sky Sport ed inviato al seguito della Roma per la Finale.
Angelo, come arriva la Roma a questa importante Finale?
“I giallorossi si presentano a Tirana con una riconoscibilità e una identità di gioco che hanno saputo costruirsi nel corso dei mesi. Ora la squadra sa quali sono i propri titolari, ha una base ben definita e ha consolidato diverse certezze importanti. Durante il campionato Josè Mourinho talvolta ha sperimento per trovare i giusti equilibri, ma ora si può dire che si vedano le condizioni ideali per affrontare la partita”.
Quali sono gli ultimissimi dubbi di formazione?
“L’ultima questione che è stata sciolta è quella che riguardava Henrikh Mkhitaryan. L’armeno ha recuperato dalla lesione che si era procurato e, dunque, sarà della partita ma, non avendo allenamenti sulle gambe, potrà giocare solamente uno spezzone. Tutti gli altri elementi sono a disposizione, anche pedine fondamentali come Chris Smalling che è tornato a disposizione e che per il pacchetto arretrato è assolutamente fondamentale”.
Come pensi che lo “Special One” vorrà impostare la sfida?
“Penso che punterà sulla qualità che ha a disposizione la Roma. Davanti, alle spalle di Tammy Abraham che anche a Torino ha dimostrato di essere in grande forma, ci saranno giocatori come Lorenzo Pellegrini e Nicolò Zaniolo, che potrebbero fare la differenza e sui quali punta tantissimo. Lo schema sarà il consueto (3-4-2-1 ndr) gli undici in campo non vedranno sorprese, per cui la formazione scenderà in campo sapendo quello che dovrà fare”.
Quali potrebbero essere i punti di forza e di debolezza del Feyenoord al cospetto dei giallorossi?
“Sono olandesi, per cui sappiamo perfettamente come intendono il calcio. Vogliono giocare e lo sanno fare bene, dopotutto hanno messo in mostra un cammino europeo eccellente. Potranno affrontare l’evento, senza dubbio, con la mente più libera degli avversari. La pressione sarà tutta sulle spalle della Roma, che è data come favorita sia dagli addetti ai lavori, sia dai bookmakers. Questo aspetto potrebbe fare la differenza in loro favore ma, dall’altro canto, sono una rosa senza grandi nomi e fuoriclasse. Hanno tanti elementi di valore, ma pochissimi hanno calcato palcoscenici simili. La compagine di Josè Mourinho dovrà puntare molto su questo, ovvero una esperienza superiore”.
Josè Mourinho, il condottiero di una squadra che ha saputo prendere per mano e plasmare a suo piacimento. Ora manca solo la ciliegina sulla torta?
“Penso che lui non possa che essere una garanzia, specialmente a questi livelli. 4 finali disputate (2 di Champions League e 2 di Europa League ndr) e 4 trofei in bacheca. Quest’anno ha svolto, a mio parere, un lavoro impeccabile e ora arriva a Tirana con motivazioni enormi. Si è saputo rimettere in gioco con un gruppo che un anno fa aveva chiuso al settimo posto e reduce da una semifinale di Europa League contro il Manchester United nella quale aveva subito un brutto ko nel match di andata. Nonostante questo ha saputo tenere il timone della barca ben saldo anche nei momenti più complicati della stagione. I risultati hanno parlato chiaro, la squadra ha avuto un percorso di crescita importante, anche in ottica futura, e contro il Feyenoord vuole la consacrazione europea”.
L’Italia non vince una competizione continentale per club dal 2010 con la Champions dell’Inter. Questa è l’occasione giusta?
“Diciamo che il nostro movimento avrebbe bisogno di un successo simile. Da troppo tempo manchiamo l’obiettivo e, invece, un successo europeo farebbe bene a tutti, giocatori in primis. La finale di Tirana potrebbe rimettere la bandierina tricolore a questi livelli e non potrebbe che dare una iniezione di fiducia a tutti”.
La Roma sembra davvero pronta per l’evento, ma anche la squadra di Sky Sport (che comprenderà anche Fabio Caressa e Abel Balbo) non sembra da meno…
“Senza dubbio. Racconteremo nel migliore dei modi questo grande evento. Lo studio si è spostato direttamente da Milano a Tirana, avremo Leo Di Bello in conduzione, quindi Beppe Bergomi che commenterà il match con Riccardo Gentile, inoltre Matteo Marani, Andrea Marinozzi e Margherita Cirillo. Quindi il sottoscritto, assieme a Paolo Assogna, daremo gli aggiornamenti su Sky Sport 24 davvero in tempo reale”.
Sky Sport, come si sa, non è solo calcio ma anche tennis, l’altra grande passione di Angelo Mangiante. Inevitabile chiedere chi vincerà il Roland Garros, altro grande evento sportivo del momento.
“Se devo fare un solo nome dico Novak Djokovic, anche se, inutile girarci attorno, bisognerà fare molta attenzione a Carlos Alcaraz”.
Pensi che il giovane spagnolo sia già pronto per vincere anche a Parigi?
“Non ne sarei sorpreso, diciamo così. Arriva da un momento incredibile (ha vinto i Masters 1000 di Miami e Madrid ndr) e ha dimostrato che, già ora, può giocarsela contro chiunque. Vedremo se il salto dai tornei 2 set su 3 ai Major, ovvero i 3 su 5, potrà cambiare gli scenari, anche a livello mentale. Se invece Carlos Alcaraz vincesse davvero il Roland Garros penso che potremmo veramente avere trovato il dominatore dei prossimi anni”.
Foto: Sky