F1, Carlos Sainz: “La strategia giusta era attendere le slick. Non ho attaccato Perez perché temevo il contatto”

Le ha provate tutte, ma non c’è stato verso di superare Sergio Perez. Carlos Sainz si mangia le mani dopo aver concluso al secondo posto il Gran Premio di Monaco, settimo appuntamento del Mondiale di F1 2022. Sul tracciato di Montecarlo il pilota spagnolo ha tenuto alto il nome della Ferrari con una gara solida, che è stata condizionata pesantemente dalla pioggia che, prima ha fatto ritardare il via di oltre un’ora, quindi ha visto il momento clou con i pit-stop per passare dalle gomme da bagnato ad asciutto che hanno stravolto la classifica, con la doppietta della scuderia di Maranello che è svanita per una strategia davvero pessima.

Al termine della gara il pilota nativo di Madrid racconta come ha vissuto dall’interno della vettura la sua domenica monegasca, nel corso delle interviste di rito oggi condotte da David Coulthard: “Una gara folle, ma penso che abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Credo che la decisione giusta fosse quella di aspettare fino a montare le slick solo che quando ho montato le hard sono uscito e mi sono ritrovato dietro un doppiato. Quei secondi lasciati mi sono costati la gara, con il senno di poi”.

La strategia della Ferrari ha rovinato la possibilità di completare la doppietta? “A metà del primo stint mi ero reso conto che si cominciava a vedere una linea asciutta in traiettoria. Se avessimo avuto un cambio regolare saremmo rimasti davanti. Nel mio caso, però, ho dovuto fare 12 curve alle spalle di un pilota doppiato che mi sono costati secondi preziosi”. 

Lo spagnolo racconta, poi, di aver immaginato un attacco per la vittoria, ma non è mai riuscito a metterlo in pratica: “Vedevo che Perez aveva parecchio graining, ma anche io lo avevo nelle gomme posteriori. Quell’aspetto mi complicava la vita all’ingresso del tunnel in trazione. Provavo ad avvicinarmi verso la chicane del porto, ma all’interno era ancora umido e, se avessi provato l’attacco, avrei probabilmente colpito Sergio”. 

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