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F1, Ferrari e il problema della velocità di punta. Per la conformazione della macchina, non è facile risolverlo

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La Ferrari è uscita sconfitta dal GP di Miami, quinto round del Mondiale 2022 di F1. Sul tracciato della Florida è stata la Red Bull dell’olandese Max Verstappen a trionfare, mentre il monegasco Charles Leclerc e lo spagnolo Carlos Sainz si sono dovuti accontentare del secondo e terzo posto dopo che nelle qualifiche avevano occupato l’intera prima fila. C’è da dire che nel computo del risultato finale del time-attack l’errore di Verstappen nell’ultimo tentativo della Q3 ha inciso.

Ci si interroga sui motivi di questo risultato e tra questi l’aspetto della velocità di punta è tra quelli critici per la Rossa. Ormai è un fatto abbastanza noto: la Red Bull, grazie alla sua maggior efficienza aerodinamica, riesce a sfruttare meglio le situazioni a DRS aperto e fa una grande differenza. Un fattore nel corso della gara di ieri, considerando il modo in cui Verstappen, dopo aver superato Sainz al via, sia riuscito a metà del primo stint a prendersi la vetta ai danni di Leclerc e nello stesso tempo abbia potuto difendersi dal monegasco dopo la Safety Car.

Un’evidenza da associare anche un altro dato, ovvero lo sfruttamento delle gomme. Si è evidenziato come la Rossa non abbia sfruttato come ci si attendeva le gomme medie e ciò nell’economia del GP ha inciso fortemente nella gestione e permesso a Max di trionfare. Una situazione probabilmente legata anche alle temperature, che nel GP sono state più basse rispetto alle qualifiche.

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E’ chiaro che in vista di Barcellona si attendono aggiornamenti funzionali a quello che non è andato per il verso giusto a Miami. Trovare un modo per rendere efficiente la F1-75 e nello stesso tempo capire perché vi sia stato un degrado delle mescole anteriori così importante con le medie.

Non è chiaramente semplice perché di base la Rossa, progettata con alto livello di deportanza dato dalle pance con depressione, ha comunque più resistenza all’avanzamento di Red Bull. RB18 che, fino a Imola, soffriva molto di più nel guidato, ma che dopo gli aggiornamenti di Imola ha trovato una quadra soprattutto nell’ottica della gara. Il riferimento è al “dimagrimento” della macchina di Milton Keynes.

Per questo, la necessità degli update da parte della scuderia di Maranello si fa impellente, come detto dallo stesso Mattia Binotto ieri. In vista del round di Barcellona si pensa quindi a interventi riguardanti il fondo e il diffusore per avere una monoposto che possa sfruttare meglio l’effetto suolo e nello stesso tempo l’adozione di un’ala posteriore ad hoc su una pista di medio/alto carico dove la Ferrari deve tornare a fare la differenza in gara nelle curve.

Foto: LaPresse

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