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F1, GP Miami 2022. Ferrari fa la differenza nei tratti lenti, ma in gara Red Bull può ribaltare la situazione con le gomme

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“Miami è una pista Red Bull, si diceva. “D’altronde con tutti quei rettilinei e quei tratti da percorrere in pieno”, si aggiungeva. Vero, però le caratteristiche dei tracciati non dipendono solo dal tempo in cui si preme al massimo sul pedale del gas. Dopotutto Miami non è Monza. Interessante notare come la Ferrari abbia fatto la differenza nel T1 (ci sta, essendo il più guidato) e si sia difesa egregiamente nel T3 (ci sta un po’ meno, perché è quello con il rettifilo più lungo). Invece il Drink Team abbia fatto molto male alle Rosse nel T2 (dove è compreso il tratto più lento del circuito). Come si spiega questa apparente anomalia?

Semplice, si tratta di una conseguenza del posizionamento degli intertempi. L’unico a fare veramente testo è il primo, poiché il secondo è piazzato proprio all’uscita del “budello” che va dalla curva 11 alla 16. Prima, però, c’è tutto il tratto da percorrere in pieno, dove la RB18 ha un vantaggio abissale. Infine, nel T3, c’è tanto rettilineo ma gli effetti della miglior trazione della F1-75 si sentono proprio al principio del settore e nella parte finale dello stesso (la trazione è fondamentale proprio per ripartire dopo la violenta frenata della curva 17).

Analizzando la situazione in maniera slegata dagli intertempi, ci si rende conto di come, ancora una volta, in Red Bull si sia scelto un assetto più scarico per privilegiare la velocità di punta. È anche vero che a Miami il tempo passato nelle curve più lente non è poco. Nel “budello” la Ferrari guadagna, e pure parecchio. Non sembra a occhio nudo, perché nel T2 è preponderante l’infinito rettilineo in cui la Rossa paga dazio. In realtà la situazione è la medesima delle gare precedenti, il Cavallino Rampante galoppa soprattutto dove la velocità si abbassa e conta la qualità del telaio.

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Sono due le condizioni da cui la F1-75 è stata aiutata oltremodo. La prima è il caldo, perché l’ultima creatura di Maranello sembra trovarsi a meraviglia quando la colonnina di mercurio sale, soprattutto se si tratta di mandare rapidamente in temperatura gli pneumatici. Vedremo come sarà la situazione con mescole diverse dalle morbide, perché la partita per la vittoria si giocherà con le medie (o addirittura con le hard). Inoltre anche un’altra caratteristica del circuito ricavato attorno all’Hard Rock Stadium sorride alla Ferrari. Il porpoising è ridotto rispetto agli appuntamenti precedenti. La ragione? Si può utilizzare un’altezza da terra più ridotta, poiché mancano gibbosità marcate e i cordoli sono molto bassi. Di certo questo fatto da’ una grossa mano in frenata e inserimento curva. Insomma, c’è tanto rettilineo a Miami, ma anche due fattori in grado di aiutare la Rossa. Quali saranno quelli preponderanti domani?

Foto: LivePhotoSport

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