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F1, GP Miami 2022: la Ferrari lancia la sfida a Red Bull con il motore 2 nelle prove libere. Si scopre il circuito

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Si ricomincia. Una settimana di pausa per pensare, riflettere e agire. La F1 torna a bussare alle porte degli appassionati e lo farà in un weekend inedito per il Circus. Dopo Imola, teatro di grande tradizione, ci si esibirà sul palcoscenico di Miami, in Florida. Per questo, il primo obiettivo dei team sarà quello di scoprire le caratteristiche del circuito, pur avendo già chiare indicazioni grazie al lavoro svolto al simulatore.

Il Miami International Autodrome, lungo 5,41 chilometri, si sviluppa intorno all’Hard Rock Stadium Complex di Miami Gardens e presenta 19 curve, tre rettilinei, dislivelli e una chicane, come viene evidenziato nella guida Pirelli. Le velocità massime previste dovrebbero toccare i 320 km/h con una media di circa 223 km/h e piloti a gas aperto per circa il 58% del giro. Le curve 11 e 17 costituiscono le due principali opportunità di sorpasso, con tre zone DRS.

Da questa descrizione si evince quanto la pista sia veloce e richieda in termini di efficienza aerodinamica. Tuttavia, anche la velocità di percorrenza in curva sarà determinante. Le scuderie, per questo, dovranno trovare il giusto compromesso. Asfalto nuovo che dovrebbe offrire un buon grip ed evolvere nel corso dei vari passaggi, ma attenzione al meteo che potrebbe essere un’incognita.

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Da capire il comportamento delle gomme: “Dato che si tratta di una pista veloce, è probabile che le vetture utilizzino un assetto con carico aerodinamico medio-basso e questo potrebbe generare un po’ di scivolamento nelle curve ad alta velocità, in particolare se si utilizzano le mescole dure. Quando dobbiamo affrontare un nuovo tracciato la nostra scelta tende sempre ad essere un po’ prudente, quindi sarà interessante confrontare le simulazioni con i dati reali che ricaveremo. Una pista per alcuni versi simile a quella di Jeddah, anche se ci sono alcune parti più lente e più tecniche rispetto al tracciato dell’Arabia Saudita: in particolare la sezione compresa tra le curve 11 e 16. Il resto della pista, che si percorre in senso antiorario, è molto veloce e mette alla prova soprattutto i pneumatici montati sul lato destro della monoposto”,  le parole di Mario Isola (Direttore Motorsport Pirelli). Pirelli ha scelto le tre mescole centrali della gamma: C2 come P Zero White hard, C3 come P Zero Yellow medium e C4 come P Zero Red soft.

La Ferrari per questo appuntamento ha deciso di non introdurre un aggiornamento importante sulla F1-75. Mattia Binotto e il suo staff vogliono centellinare gli update, tenendo conto del Budget Cap. Tuttavia, la Rossa si presenterà con una nuova ala posteriore e la power unit n.2 per avere qualche CV in più e beneficiarne in termini di prestazione pura. A tenere banco sarà anche come la scuderia di Maranello sarà in grado di limitare il pompaggio aerodinamico.

Si parla, per questo, dell’uso di un “pattino” comparso sotto al fondo della vettura in prossimità della prima delle due aperture sul marciapiede, che la Ferrari ha ripreso un po’ da Red Bull e ha testato nel corso delle prove di Imola posteriori al GP (fonte: Motorsport.com). Vedremo se ciò sarà confermato nel corso delle prove libere.

In casa Red Bull, comunque, non si starà a guardare e Christian Horner ieri ha parlato di affinamenti per rendere al meglio sulla pista. Interessante quanto fatto dalla Mercedes che introdurrà una nuova ala anteriore per cercare di indirizzare i flussi in maniera diversa e avere dei benefici per la problematica del porpoising e sfruttare meglio l’effetto suolo della W13.

Foto: LiveMedia/Joao Filipe/DPPI

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