Formula 1
F1, GP Monaco 2022: promossi e bocciati. Sergio Perez sublime, Ferrari in piena confusione
L’edizione iridata numero 68 del Gran Premio di Monaco è andata in archivio con la vittoria di Sergio Perez davanti a Carlos Sainz e Max Verstappen. Nella speranza che i padroni del vapore abbiano rispetto della storia del Circus e quindi il GP possa rimanere in calendario anche in futuro, andiamo ad analizzare chi sono i promossi e i bocciati dal Principato nel 2022.
PROMOSSI
RED BULL – Se iniziano a vincere anche quando non sono i più forti, il Mondiale rischia di avere ben poca storia. Sabato sera nel Drink Team si respirava un’aria tesissima. Ventiquattro ore dopo, invece, fioccavano sorrisi e pacche sulle spalle. Paradossalmente non sarebbe potuta andare meglio di così. La quinta affermazione stagionale, arrivata con Sergio Perez, ha gratificato il messicano e gli consentirà di accettare con più serenità il ruolo di numero due del team dietro a Max Verstappen che, dal canto suo, ha inaspettatamente guadagnato 3 punti a Charles Leclerc in un GP dove rischiava di perderne almeno una decina. Bravissimi, anche a ribaltare i valori in campo.
SERGIO PEREZ – In seno al team di cui sopra, merita, però un capitolo a parte la straordinaria prova di Checo. Si è qualificato davanti a Verstappen; ha sfruttato al meglio le incertezze della Ferrari, guadagnando prepotentemente terreno quando era l’unico dei Fab Four a girare con le intermedie; ha gestito alla grande il graining generato da mescola media; non ha commesso neppure una sbavatura nonostante la pressione continua di Carlos Sainz. Tra sabato e domenica ha calato un poker d’assi per conquistare una vittoria meritatissima.
F1, Charles Leclerc: “Non si può perdere una gara in questo modo, con un quarto posto!”
GEORGE RUSSELL – Un martello, perché non solo chiude sempre tra i primi cinque, ma per la sesta gara consecutiva si piazza davanti a Lewis Hamilton! Già, a parte il Bahrain, il giovane britannico ha sempre fatto meglio del ben più navigato e blasonato compagno di squadra. Non può sempre e solo essere fortuna, il ragazzo c’è eccome. Non appena avrà per le mani una vettura in grado di vincere, saranno dolori per tutti. In Mercedes possono stare tranquilli. Il dopo-Hamilton non sarà un trauma. C’è già chi è pronto a raccogliere il testimone di Lewis, quando deciderà di smettere.
BOCCIATI
FERRARI – Musi lunghi e sguardi persi dopo la gara fotografano alla perfezione la grande delusione della Scuderia di Maranello per un successo buttato letteralmente alle ortiche. La pioggia non ha aiutato, ma non è una scusa. Le incertezze nel richiamare Charles Leclerc si sono rivelate imperdonabili e hanno condannato il monegasco al quarto posto dopo il dominio espresso in qualifica e nel segmento iniziale del GP. Nelle ultime quattro gare sono arrivate ben tre batoste (Imola, Barcellona, Monaco) che non fanno presagire nulla di buono nell’ottica della corsa al Mondiale. Il potenziale va sfruttato, altrimenti non serve assolutamente a nulla.
DIREZIONE GARA, PARTE I –Privilegiare la sicurezza sarà anche sacrosanto, ma non si può esagerare. Motorsport is dangerous. Il pericolo è insito nel DNA stesso delle corse motoristiche. Dunque è giustissimo lavorare per ridurlo il più possibile, però bisogna al tempo stesso accettarlo. In caso contrario, si faccia altro nella vita. Questa Formula Uno allergica al bagnato è francamente avvilente. Basta mezzo scroscio di pioggia per neutralizzare le partenze, inviare in pista la safety car e obbligare tutti a usare le gomme da bagnato estremo, impedendo qualsiasi azzardo da parte dei piloti. Forse bisognerebbe analizzare qual è il trauma che ha scatenato quest’autentica idrofobia. Si deve forse scomodare la morte di Jules Bianchi? Nel qual caso, sarebbe il caso di razionalizzare che l’asfalto bagnato recitò una parte marginale nel suo decesso…
DIREZIONE GARA, PARTE II – Siamo in un’epoca in cui vige l’iper-fiscalità e nella quale ogni fase di gara, per quanto irrilevante, viene passata al microscopio, portando talvolta a penalità per sanzionare la violazione di cavilli. Perché, allora, Sergio Perez e Max Verstappen non sono neppure finiti under investigation dopo aver superato la linea gialla in uscita dai loro pit-stop? Attenzione, non si sta tentando di buttarla in caciara chiedendo la penalità. Come si è già detto Red Bull ha strameritato di vincere e Ferrari ha strameritato di perdere. Però, per una questione di principio, l’investigazione nei confronti del messicano e dell’olandese era un atto dovuto. Anche se non avesse portato a nulla. Invece niente, neppure un plissè. Dopo Abu Dhabi 2021 sta iniziando a venire il sospetto che di fronte alle regole tutti i team siano uguali, ma uno sia più uguale degli altri…
Foto: @RACINGPICTURE