Per scoprire quote, pronostici, bonus, recensioni bookmaker su scommesse sportive e molto altro su sport betting è possibile consultare la nostra nuova sezione dedicata alle scommesse online
Formula 1
F1, Sergio Perez: “Avevo un deficit di potenza del motore che mi ha impedito di attaccare Sainz”
Quarto al via e quarto al traguardo. Non certo una domenica scintillante quella di Sergio Perez, che non ha particolare voglia di sorridere al termine del suo Gran Premio di Miami, quinto appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022. Sul tracciato ricavato attorno all’Hard Rock Stadium, il messicano non ha messo in mostra una delle sue migliori versioni e lo si è capito sin dai primissimi metri.
Mentre chi gli partiva al fianco, ovvero il suo compagno di scuderia Max Verstappen (poi vincitore sotto la bandiera a scacchi) andava subito a sopravanzare Carlos Sainz per gettare solide basi per il prosieguo della sua gara, il messicano rimaneva alle spalle dello spagnolo, sostanzialmente per tutti i 57 giri.
Non solo, nel finale il 32enne nativo di Guadalajara, non è stato in grado nemmeno di sfruttare l’opportunità concessa dalle gomme medie nuove, mentre Carlos Sainz e chi lo precedeva erano rimasti sulle gomme hard usate. Come ha spiegato a FOX Sports Messico, però, i problemi alla sua Power Unit hanno reso la vita complicata alla sua RB18: “Non potevo fare di più. Avevo troppo deficit a livello di motore, non importa quanto ci provassi, spingevo di più in curva e, a quel punto, le gomme andavano a surriscaldarsi. Anche per questo motivo non ho potuto passare Carlos”.
L’ultima parte di gara, dopo la ripartenza dalla Safety Car, ha acuito i problemi di “Checo”: “Anche se avevo a disposizione il DRS non sono stato in grado di fare nulla. Ho recuperato un po’ di energia, ma mai abbastanza per un attacco vero e proprio. Anzi, in due giri penso di avere perso 7 secondi, per cui un disastro completo. Ho dovuto spingere molto in curva perché in rettilineo non avevo potenza. Stavo perdendo circa 10 km/h in rettilineo, nemmeno con il DRS riuscivo a raggiungere Carlos, un vero peccato”.
Foto: LPS Florent Gooden DPPI