Ciclismo
Giada Borgato: “Mi aspetto un Giro pazzo da Nibali. Prima le donne venivano considerate una distrazione”
A conclusione della dodicesima tappa del Giro d’Italia 2022 – la Parma-Genova che ha visto trionfare il nostro Stefano Oldani su Lorenzo Rota – abbiamo raggiunto telefonicamente Giada Borgato, ex ciclista e oggi al commento tecnico della Rai per il secondo anno consecutivo. Insieme a lei abbiamo stilato un bilancio di queste prime dodici tappe della Corsa Rosa e parlato di come il ciclismo si stia aprendo anche alle donne giornaliste e alle figure presenti nelle squadre come massaggiatrici ed addette stampa.
Giada, come va?
“Bene, grazie. Tutto bene”.
Che idea di sei fatta fino ad oggi di questa Corsa Rosa?
“C’è ancora tanto controllo, è un Giro duro e gli uomini di classifica stanno molto attenti. La squadra che fino ad oggi ha lavorato di più è la Ineos, ma il bello deve ancora venire”.
Alberto Dainese e Stefano Oldani sono i nostri ragazzi che sino ad oggi si sono imposti al Giro. E’ un ciclismo italiano che si sta difendendo bene…
“Dainese ha fatto una volata magistrale. E’ un grande talento che è sbocciato, nel futuro secondo me potrà dare tanto. Oldani lo stesso, ieri prima vittoria da professionista, e quindi spero che abbia capito le sue doti. Hanno molta classe entrambi e ci faranno sicuramente divertire”.
Davide Cassani è al lavoro per una formazione Professional italiana che speriamo possa rilanciare un po’ il nostro movimento.
“Sicuramente una squadra italiana fa comodo al ciclismo. Credo che Davide andrà sì in cerca di corridori stranieri, ma soprattutto saranno italiani. Esperti e giovani, quest’ultimi da fare crescere con calma e fargli fare molta esperienza. Penso che Davide abbia in testa un progetto serio ed a lungo termine soprattutto per salvaguardare i nostri ragazzi e magari cercare un uomo da corse a tappe per il futuro”.
La tappa di sabato con il Colle della Maddalena e il Superga pensi possa essere uno spartiacque?
“La temono in tanti, è un percorso molto esigente sia a livello altimetrico che planimetrico. Sarà una tappa complicata e in gruppo ne parlano molto”.
Pozzovivo pensi possa puntare alla top5?
“Una top10 di sicuro. Sta dimostrando di essere ancora tra i migliori e di avere una grande tenacia ma non credo riesca a entrare tra i migliori cinque. Ci proverà sicuramente ed io glielo auguro”.
E da Vincenzo che cosa ti aspetti?
“Mi aspetto un Giro pazzo da lui. Nella tappa di Torino si esalterà e ci farà divertire molto. Credo che Nibali possa puntare a qualche attacco dei suoi e poi bisognerà capire cosa succederà l’ultima settimana quando arrivano le grandi montagne. In ogni caso sino ad ora si è difeso alla grande”.
Ad oggi tra i favoriti chi hai visto meglio?
“Mi sono piaciuti molto Richard Carapaz, Mikel Landa e Romain Bardet. Per Landa deve filare tutto liscio perché spesso non è fortunatissimo. Se però guardiamo le sue caratteristiche ed il percorso di quest’anno dico che Landa è un uomo pericoloso in ottica di vittoria finale. Bardet si sta muovendo bene insieme alla sua squadra, il Team DSM, e Carapaz ha una grande formazione attorno ma le giornate ‘no’ le può avere anche lui. Mi sorprende sempre Joao Almeida che sarà da tenere sotto controllo”.
Quello di quest’anno è il tuo secondo Giro d’Italia al commento tecnico della Rai. Le donne sono sempre più al centro di questo sport…
“Sono una tra le poche donne al Giro, ma è vero che negli ultimi anni stanno cercando di inserire qualche figura femminile al commento o in trasmissioni di conduzione. Lato squadre e staff invece ci sono molte donne e questo è un altro passo avanti. Una volta era quasi impossibile se non raro avere una donna in squadra, era vista come una distrazione. E’ bello vedere oggi come le squadre si siano aperte e le figure femminili siano più presenti all’interno delle formazioni. Finalmente!”.